Un  po' di storia....

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L'ottocentesco Istituto di Diritto Romano, trasformato in Dipartimento di Storia del Diritto, è stato di recente inglobato nell'unico Dipartimento della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, dando vita ad un settore specificatamente dedicato al Diritto Romano e ai Diritti dell'Antichità (IUS 18), mantenendo tutte le strutture e i componenti del cessato Dipartimento di Storia del Diritto.

Il Dipartimento di Storia del Diritto, costituito con decreto rettorale n. 315 del 12/9/1988, con decorrenza 1.1.1989 è stato un dipartimento atipico, sia perché è stato uno dei primi a costituirsi con un limitato numero di afferenze caratterizzato da un'antica e illustre tradizione di ricerca scientifica che risale ininterrottamente alla fine dell'Ottocento, sia perché è stato dotato di una ricchissima biblioteca specialistica (foto 1), articolata in due sezioni (foto 2), con oltre cinquantaquattromila pubblicazioni; una delle più importanti in assoluto del settore, con testi antichi e molto rari (foto 3), tra i quali una delle prime copie a stampa del Digesto di Giustiniano (Haloander) e un'altra copia cinquecentesca della Littera Florentina (foto 4). La biblioteca dispone naturalmente di strumenti fondamentali per la ricerca come la collezione completa delle fonti greche e latine, del corpus delle epigrafi latine (CIL), dei padri della Chiesa greca e latina (Migne), tutte in versione sia cartacea sia digitale.

Inoltre dal 1912, senza soluzione di continuità, i romanisti afferenti pubblicano le loro ricerche su di una rivista, gli "Annali del Seminario Giuridico dell'Università di Palermo" (AUPA), periodico di diffusione internazionale e giunto al cinquantanovesimo volume (2016). Già dal 2001 i volumi della rivista sono interamente online a testo pieno all'indirizzo del sito del Dipartimento: http://www.unipa.it/dipstdir/, che è stato uno dei primi a costituirsi della Facoltà. Per iniziativa di uno dei suoi componenti (Purpura, PRIN 2001), è stato realizzato un Portale di Diritto Romano e dei Diritti dell'Antichità (IURA) (http://www1.unipa.it/dipstdir/portale/) costantemente incrementato. Il Dipartimento cura inoltre la pubblicazione di una collezione di Monografie e l'edizione di una serie di Fonti di Storia del Diritto.

Il Dipartimento ha assorbito gli Istituti  di Diritto Romano e di Storia del Diritto Italiano della Facoltà di Giurisprudenza e ha trovato la sua specifica ragion d'essere nella continuità della tradizione giuridica in Italia, dal Diritto romano storico alle moderne codificazioni, fino alla tradizione giuridica dei secoli XIX e XX. Continuità, questa, universalmente riconosciuta, ma specificamente propria della tradizione scientifica e accademica dell'Ateneo palermitano, come prova la produzione scientifica di romanisti e storici della scuola palermitana, sulla scia dei lavori meritatamente celebri e altamente formativi di Salvatore Riccobono sr. (foto 5), Lauro Chiazzese, Bernardo Albanese. A conferma della continuità del livello della tradizione scientifica il Dipartimento ha recentemente prodotto due professori emeriti dell'Ateneo palermitano, Bernardo Albanese e Matteo Marrone, e ne ha proposto un terzo (Raimondo Santoro).

Il Dipartimento ha organizzato e promosso la ricerca nell'ambito del Diritto Pubblico Romano, del Diritto Privato Romano, del Diritto bizantino e degli altri Diritti dell'Antichità, della Epigrafia e Papirologia giuridica, della Storia del Diritto Pubblico e del Diritto Privato nell'età medievale e moderna, della Storia del pensiero giuridico romano, medievale e moderno.

E' stato sede amministrativa del "Dottorato di Ricerca in Discipline romanistiche (Diritto romano e Diritti dell'Antichità)", istituito nel marzo 1983, cui afferirono, quali sedi consorziate, le Università di Catania, Messina e Napoli “Federico II”. 

Ha sede in Via Maqueda n. 172 e occupa parte del primo piano dell'antico edificio che fu il convento dei Padri Teatini, nel cuore del centro storico di Palermo (foto 6).

Tra le numerose e importanti attività di ricerca si segnala la riscoperta, a opera di un componente del Dipartimento (Varvaro), nella sezione manoscritti della Staatsbibliothek di Berlino  di un manoscritto inedito relativo al celebre testo delle Istituzioni del giurista Gaio (Ms. lat. fol. 308), di fondamentale importanza per la conoscenza del diritto romano classico. Infatti è noto che questo manuale costituisce una delle fonti più importanti nella storia della cultura giuridica europea e (tramite il manuale giustinianeo) nella stessa formazione dei concetti e della terminologia giuridica occidentale.

La revisione con strumenti informatici, auspicata e presentata da un altro componente del Dipartimento (Purpura), del danneggiato palinsesto veronese delle Istituzioni, si è accompagnata al rinvenimento del primo ricercatore palermitano, Varvaro, che ha rintracciato la brutta copia con le tutte le varianti di lettura scrupolosamente annotate nel momento della prima trascrizione del testo delle Istituzioni nel 1817 da Göschen, quando il testo era abbastanza leggibile, insieme con la bella copia, che già introduceva una interpretazione giuridica che avrebbe potuto essere talvolta fuorviante, e alcune successive letture di Bluhme del 1821-1822 (foto 7). In questo caso una ricerca secondo metodi tradizionali ha potuto felicemente integrarsi con uno straordinario tentativo di lettura che si è avvalso della potenzialità degli strumenti informatici e che ha tenuto naturalmente conto delle svariate ipotesi proposte via via nel tempo dai diversi studiosi in base ad un progetto PRIN 2006 (“Il codice veronese di Gaio. Stato, letture, apografi e nuove prospettive di indagine”), al quale hanno preso parte alcuni membri del Dipartimento (Cerami, Purpura).

Uno dei componenti del Dipartimento, Pietro Cerami, ha realizzato un manuale sistematico di Diritto commerciale romano, l'unico del genere esistente in Italia ed Europa.

Nelle strutture del Dipartimento (foto 8) è stata inoltre condotta a opera di Giuseppe Falcone una ricerca sulla difesa del possesso alla quale una giuria composta da undici romanisti di Università europee ha conferito nel 1998 il Premio Internazionale "Gérard Boulvert" e la medaglia d'oro quale migliore opera prima monografica in ambito storico-giuridico (scelta fra monografie di cinquantuno concorrenti provenienti da tutte le parti del mondo): questa monografia costituisce, a tutt'oggi, l'unica opera italiana insignita di questo prestigioso premio (assegnato con cadenza triennale).

Riviste russe e cinesi (ad es.: Roman Law and Civil Law - Università di Xiamen) hanno spontaneamente richiesto la pubblicazione di ricerche realizzate dal suddetto studioso del Dipartimento di Palermo (foto 9).

Alcuni componenti del Dipartimento fanno parte del Comitato scientifico e collaborano sistematicamente alla rivista "IVRA. Rivista Internazionale di Diritto Romano e Antico". 

Infine, per segnalare l'attività più recente ed i collegamenti con l'esterno, un componente del Dipartimento (Purpura), ha promosso, e dirige una nuova rivista annuale di Storia del Diritto romano e dei diritti dell'Antichità, "IVRIS ANTIQVI HISTORIA - An international Journal on Ancient Law" (IAH) (foto 10), (ANVUR A), che è apparsa nel 2009 per i tipi di una nota casa editrice (Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali) ed è già giunta all'ottavo volume. In tal modo il settore del Diritto Romano del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Palermo si avvia a divenire un centro organizzativo e produttivo di due diverse riviste ("AUPA" e "IAH") con diffusione internazionale (ANVUR A).  Inoltre, "IAH" si propone appositamente di dare spazio, per la sua spiccata connotazione interdisciplinare, anche alla papirologia ed epigrafia giuridica, risultando così uno dei pochissimi strumenti internazionali di diffusione di tale rara e altamente specialistica disciplina.