Al Presidente del Consiglio

Al Ministro dell’Economia e Finanze

Al Ministro della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

Al Ministro dell’Istruzione Università Ricerca

 

A tre anni dalla scomparsa del collega Sergio Trapani, ricordando il suo impegno civile e sociale, i  dipendenti dell’Università di Palermo, attraverso l’iniziativa “Protesta e Solidarietà” hanno  devoluto una mensilità di indennità di vacanza contrattuale ad Emergency per il Centro pediatrico di Mayo (Sudan).

 Certo non pensiamo che il nostro contributo sia sufficiente per la finalità che si propone Emergency, abbiamo raccolto 830 euro, ma questo purtroppo attiene alla misera entità del nostro aumento di stipendio che ammonta in media a 10 euro lorde e non al numero di persone che hanno aderito con entusiasmo a questa raccolta.

 Crediamo, tuttavia, che l’iniziativa abbia un alto valore simbolico perché riteniamo mortificante che, dopo anni di lavoro e dedizione nei confronti di una Istituzione fondamentale per il nostro Paese, come è l’Università statale, si possa pensare che un aumento di dieci euro mensili lorde non sia che poco più di una elemosina.

 Non vogliamo elemosine, crediamo che il nostro impegno debba essere ripagato nella misura che prevede la Costituzione Italiana, consentendo cioè alle nostre famiglie di condurre un esistenza dignitosa, appagando tutti i bisogni primari di un essere umano.

 Ogni giorno leggiamo sui  giornali che gli stipendi aumentano di mese in mese, ma di quali stipendi parlano, visto che difficilmente le famiglie italiane riescono ad  arrivare alla fine del mese?

 Ci rendiamo conto che le nostre affermazioni contrastano con l’immagine del travet fannullone, disteso nell’inerzia dell’impiego pubblico, ma noi non condividiamo questa immagine, pensiamo invece che in Italia la maggioranza dei lavoratori assolve con scrupolo e coscienza ai suoi doveri.

 La ben orchestrata campagna mediatica contro i dipendenti della Pubblica Amministrazione ci ha consegnati tutti al pubblico ludibrio, come se i mali del nostro Paese derivassero da essi, come se la garanzia di un lavoro stabile fosse di per sé un disvalore, inducendo, chi ne usufruisce, ad approfittare di enormi benefici non meritati, esaltando, al contrario, la precarietà come valore assoluto.

 Crediamo, invece, che una relativa sicurezza del lavoro possa essere un incentivo a migliorarsi, contribuendo, nel contempo, al benessere della società che, come possiamo constatare ogni giorno, si è invece perduto in favore di una società disperata che fatica a trovare un modello identitario positivo.

D’altra parte oggi parlare di sicurezza del lavoro e sul posto di lavoro sembra una chimera, la globalizzazione ha condannato il genere umano all’incertezza economica, finanziaria e sociale; con grande rammarico consegniamo ai nostri figli una società malata, sperando che la forza, l’entusiasmo e la determinazione dei giovani possa individuare un percorso per correggere tutto ciò.

 Il personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Palermo

La detrazione fiscale sarà riversata nel 2011

 

Ciò è stato possibile grazie a voi!