IL
COLOSSO DI BARLETTA ED IL CODICE DI TEODOSIO II
Galleria fotografica
|
|
Barletta.
Il Colosso dinnanzi alla Chiesa del S. Sepolcro. |
Barletta.
Il Colosso assiste alla vita attiva della città,
anche se troppe automobili ne offendono la statura
(5,11 m.).
|
|
|
Firenze.
Museo Archeologico.
Il piatto d'argento in onore del console dell'anno
434 d.C., il generale alano Fl. Ardarbur Aspar,
comandante delle truppe orientali che posero Valentiniano
III sul trono d'Occidente per ordine di Teodosio
II. Ritrovato nel greto di un fiume in Toscana,
è possibile che l'oggetto prezioso vi sia
finito come preda asportata dopo i saccheggi delle
sedi imperiali. |
Castel
del Monte di Puglia, eretto da Federico II (1194-1250).
La forma ottagonale si ispira, anche nei contenuti
simbolici, alla Cappella Palatina di Aquisgrana
e alla chiesa di S. Vitale di Ravenna. L'imperatore
riecheggiava anche nel suo codice di leggi le costituzioni
di Teodosio e Valentiniano.
|
|
|
Il
mausoleo di Galla Placidia a Ravenna è l'unica
parte superstite della chiesa palatina di Santa
Croce, voluta dalla madre di Valentiniano III, l'imperatrice
Galla, figlia di Teodosio I. |
Aosta.
Tesoro della Cattedrale. Il dittico eburneo dedicato
dal console Probo nel 406 d.C. Reca sulle due facce
l'effige dell'imperatore Onorio, zio di Teodosio
II, con il labaro, scettro, scudo e globo. Indossa
i campagi, le calzature portate nelle campagne militari.
E' probabile che originariamente il Colosso di Barletta
fosse così calzato.
|
|
|
La
statua del Colosso di Barletta, prima del recente
restauro. E' probabile che originariamente brandisse
un labaro cruciforme che poggiava al suolo. |
Il
diadema di perle del Colosso è arricchito
da un singolare gioiello goto in oro e smalti che
ornava il diadema di Aelia Eudoxia, figlia del generale
Bauto, sposa di Arcadio e madre di Teodosio II.
|
|
|
Moneta
romana del 425 d.C. celebrante l'incoronazione ad
Augusto di Valentiniano III, affiancato da Teodosio
II mentre con il labaro cruciforme trafigge una
serpe, incarnazione dell'eresia e del Male. La manus
di Dio calando dalle nubi gli pone in capo il diadema,
conquistato con l'aiuto dell'Augusto più
anziano. |
Ravenna.
Interno del Mausoleo di Galla Placidia. E' possibile
che l'Augusta fosse stata sepolta nel sarcofago
di sinistra del mausoleo che raffigura con particolare
evidenza l'immagine con i fiumi del Paradiso, prescelta
da Galla per la Chiesa di S. Croce.
|
|
|
Parigi.
Biblioteca Nazionale. Dittico eburneo di Felice,
il comes et magister officiorum insignito della
potestà consolare nel 428 d.C., inviato da
Teodosio II alla corte di Valentiniano III e dell'imperatrice
Galla Placidia, per controllarne discretamente l'operato. |
|