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La
Lex sacra di Selinunte del V sec. a.C. |
E recente la pubblicazione di uno straordinario testo del V sec. a.C. su laminetta di piombo di una lex sacra da Selinunte, incastonata in un kýrbis, in un modo cioè per la prima volta riscontrato, che consentiva la rotazione del testo fissato orizzontalmente su di un perno nella parte mediana, come è documentato letterariamente per Atene, dove le leggi di Solone furono scritte agli inizi del V sec. a.C. su tavole siffatte inserite in kýrbeis (1). Sembra che il tenore della lex sacra di Selinunte per la purificazione da omicidio indichi che il controllo dei luoghi di culto non sia più dei fondatori della città e che ciò rifletta già una coscienza politica nei cittadini-opliti che costituivano il dámos selinuntino, pur permanendo immutato il potere di singoli e di gruppi familiari (2). Anche
la Tabula Cortonensis, della fine del III sec. a.C. - inizi II sec.
a.C., contenente la
registrazione su lamina bronzea di una transazione tra due famiglie
etrusche - in un periodo per il mondo romano di fondamentale importanza
per lo sviluppo del sistema contrattuale del ius gentium - appare
imperniata per consentire la rotazione e la lettura del testo retrostante
in senso verticale e non orizzontale, come nella legge di Selinunte. Si
potrebbe così forse spiegare la differenza tra i kýrbeis e gli áxones,
i primi ruotanti intorno ad un asse orizzontale, i secondi intorno ad un
asse verticale. La Tabula Cortonensis sarebbe allora il primo caso
di áxon, finora ritrovato (3). |
© Gianfranco Purpura |