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La Lex sacra di Selinunte del V sec. a.C.
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di Gianfranco Purpura

(Da: Purpura, Diritto, Papiri e scrittura, Giappichelli, Torino, 1999, pp. 12 -14)


E’ recente la pubblicazione di uno straordinario testo del V sec. a.C. su laminetta di piombo di una lex sacra da SelinunteKyrbeis  (da Nenci, La KURBIS selinuntina. ASNP, XXIV, 1994, pp. 459 - 466) , incastonata in un kýrbis, in un modo cioè per la prima volta riscontrato, che consentiva la rotazione del testo fissato orizzontalmente su di un perno nella parte mediana, come è documentato letterariamente per Atene, dove le leggi di Solone furono scritte agli inizi del V sec. a.C. su tavole siffatte inserite in kýrbeis (1). Sembra che il tenore della lex sacra di Selinunte per la purificazione da omicidio indichi che il controllo dei luoghi di culto non sia più dei fondatori della città e che ciò rifletta già una coscienza politica nei cittadini-opliti che costituivano il dámos selinuntino, pur permanendo immutato il potere di singoli e di gruppi familiari (2).

Anche la Tabula Cortonensis, della fine del III sec. a.C. - inizi II sec. a.C., contenente La Tavola di Cortona. Per saperne di più: Becattini, La Tavola di Cortona, Archeologia Viva, 78, nov.-dic. 1999, pp. 74 - 78la registrazione su lamina bronzea di una transazione tra due famiglie etrusche - in un periodo per il mondo romano di fondamentale importanza per lo sviluppo del sistema contrattuale del ius gentium - appare imperniata per consentire la rotazione e la lettura del testo retrostante in senso verticale e non orizzontale, come nella legge di Selinunte. Si potrebbe così forse spiegare la differenza tra i kýrbeis e gli áxones, i primi ruotanti intorno ad un asse orizzontale, i secondi intorno ad un asse verticale. La Tabula Cortonensis sarebbe allora il primo caso di áxon, finora ritrovato (3).


© Gianfranco Purpura