2° CIRCOLO DIDATTICO G. FALCONE

SCUOLA DELL’INFANZIA T. TASSO

Sezione di tre anni

 

                        Insegnante: Diana Rosa

 

Esiti di formazione:

  1. conoscenza delle forme geometriche (cerchio, quadrato, triangolo)
  2. conoscenza della posizione in fila e in riga
  3. conoscenza dei colori
  4. capacità di attenzione e di ascolto

 

                                      QUADRATO MAGICO

              

 

 

 

                

 

 

 

 

 

 

 

La consegna per quanto riguarda i bambini di tre anni va formulata diversamente sostituendo i numeri con le forme geometriche.

 

1° FASE: l’insegnante mostra al bambino un quadrato con nove caselle e spiega che deve posizionare i simboli (cerchio quadrato triangolo) in maniera tale che in ogni riga e fila siano tutti e tre diversi fra loro. L’insegnante si accerta che il bambino abbia capito e giocano insieme.

 

2° FASE: giocano due bambini.

3° FASE: gioco in gruppo, suddivisione della sezione in due gruppi.

 

4° FASE: chi riesce a completare il quadrato magico deve argomentare agli altri membri del come ha fatto. In questa fase l’insegnante registra le argomentazioni.

 

 

Analisi qualitativa

Prima di svolgere il gioco ho programmato diverse attività preliminari, necessarie a dare ai bambini  i prerequisiti, in modo che  potessero partecipare al gioco in maniera significativa.

Dall’analisi dei dati è emerso che quasi tutti i bambini sono stati attratti dalla novità del gioco, che è stato proposto in una situazione divertente e stimolante.

Si è potuto notare che solo cinque bambini sono stati in grado di posizionare le forme geometriche in maniera corretta, il resto invece ha proceduto per tentativi ed errori    senza verbalizzare e cercando il suggerimento dell’insegnante.

Alcuni di questi bambini, giocando  con l’insegnante e in  coppia con il compagno, ha quasi bene eseguito il gioco.

Nel gruppo sono  prevalsi i bambini leader,che hanno svolto rapidamente il gioco, facendo scoraggiare gli altri i quali non hanno eseguito la consegna.

Hanno verbalizzato  i bambini leader (Alice, Paolo, Giovanni, Leila e Giada) dando risposte di tipo tautologico: “perché e così” e “perché sì” tipiche della loro età.

Durante il gioco, nonostante il loro interesse, sono stati sempre richiamati e sollecitati da noi insegnanti.

Osservando i bambini nella situazione gioco, ho potuto verificare quali sono stati coloro che hanno dimostrato capacità di attenzione, memoria e percezione visiva.

 

Considerazioni conclusive

La consegna rivolta ai bambini di tre anni è stata modificata sostituendo i numeri con le figure geometriche, perché il quesito non è adeguato ai processi logici con cui i bambini di tale età organizzano le loro conoscenze e i loro apprendimenti (i numeri sono astratti, mentre le figure geometriche, manipolandole, i bambini riescono a scoprirne le forme, il colore e quant'altro).

Quando si parla di bambini di tre anni, si presuppone una didattica basata sulla gradualità, con una progressione di livelli d'apprendimento e di difficoltà da superare. I bambini procedono per tentativi ed errori, perché l'esperienza è alla base delle prime operazioni matematiche.

Talvolta, però, agiscono confusamente perché si lasciano prendere dall'azione, dimenticando l'obiettivo della ricerca..

Altre volte riescono, ma senza sapere esprimere ciò che hanno scoperto.

Prima di proporre il quesito ho progettato alcuni esercizi - gioco in sezione e nel salone, finalizzati ad apprendimenti matematici, sono stati momenti di magiche scoperte, motivate dal piacere di giocare, di condividere, di appropriarsi di uno spazio.

Durante la sperimentazione ho rilevato alcune competenze dei bambini, le loro modalità operative, gli stili d'apprendimento e di comunicazione, sui quali impostare interventi didattici futuri.

La sperimentazione ha avuto aspetti positivi perché ha motivato i bambini alla curiosità, alla ricerca, all'esplorazione, all'apprendimento, ecc.

Questo tipo di ricerca mi ha portato a confrontarmi con le mie conoscenze e con quelle altrui, portandomi a metterle in discussione, avendo acquisito, nel corso della sperimentazione, nuove esperienze e nuovi metodi di valutazione.