Prof. Maurizio Carta

con la collaborazione di
Marilena Orlando

Federica Scaffidi
Luca Torrisi
Cosimo Camarda


CdLM in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale a.a. 2018/19
Laboratorio di Pianificazione territoriale II
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ORARIO
Martedì 8,30-19,30

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ESERCITAZIONE
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Carta M. (2017),
Augmented City. A Paradigm Shift,
List, Trento-Barcelona

copertina libro

Carta M. Lino B. Ronsivalle D., a cura di (2017),
Re-cyclical Urbanism. Visions, Paradigms and Projects for the Circular Metamorphosis,
List, Trento-Barcelona

copertina libro

Carta M. Contato A. Orlando M. a cura di. (2017),
Pianificare l’innovazione locale. Strategie e progetti per lo sviluppo locale creativo: l’esperienza del SicaniLab,
FrancoAngeli, Milano

copertina libro

M. Carta
Reimagining Urbanism.
Città creative, intelligenti ed ecologiche per i tempi che cambiano
ListLab



M. Carta
Governare l'evoluzione. Principi, metodi e progetti per una urbanistica in azione
FrancoAngeli
copertina libro

CONTENUTI E OBIETTIVI DEL CORSO



Le attività sperimentali del Laboratorio di Pianificazione II fanno riferimento al valore progettuale del capitale creativo e innovativo come risorsa locale e potente forza per pianificare e progettare ambiti rur/urbani fondati sulla cultura e sulla creatività, sulla comunicazione, sulla cooperazione, sulla energia, sulla nuova manifattura e sulla mobilità sostenibile, capaci di produrre immagini innovative del progetto di rigenerazione, sostenibilità, sviluppo e attrattività.
Le attività sperimentali del Laboratorio di Pianificazione 2 fanno riferimento al valore progettuale del capitale creativo e innovativo come risorsa locale e potente forza per pianificare e progettare ambiti rur/urbani fondati sulla cultura e sulla creatività, sulla comunicazione, sulla cooperazione, sulla energia, sulla nuova manifattura e sulla mobilità sostenibile, capaci di produrre immagini innovative del progetto di rigenerazione, sostenibilità, sviluppo e attrattività. L’obiettivo formativo del Laboratorio di Pianificazione 2 è fornire allo studente la capacità di pianificare la città contemporanea, nelle sue varie declinazioni/dimensioni attraverso l’interpretazione delle componenti strutturali, delle gerarchie e delle relazioni dei sistemi insediativi metropolitani, urbani e rurali al fine di progettarne una evoluzione sostenibile attraverso metodi e strumenti operativi adeguati agli scenari metropolitani in corso di attuazione in Italia e in Sicilia. L’attività di Laboratorio è finalizzata alla sperimentazione di un percorso di innovazione territoriale attraverso lo sviluppo culturale, creativo ed intelligente del territorio e la rigenerazione di città di media/piccola dimensione, la progettazione urbanistica delle loro trasformazioni e l’orientamento delle politiche urbane/rurali in termini di sostenibilità ecologica, economica e culturale. Lo studente utilizzerà, in fase di analisi, i metodi e le tecniche dell’analisi strutturale, ed in fase di progetto il protocollo progettuale Cityforming©, e ne applicherà i principi ad alcuni centri urbani del territorio della Sicilia Occidentale, per progettare un processo di rigenerazione rur/urbana che si nutre di alcune importanti occasioni di riqualificazione, coinvolte nell’attività di ricerca applicata della Cattedra di Urbanistica cui il Laboratorio aderisce. In queste esperienze progettuali il Laboratorio sperimenterà le modalità di approccio alla creazione di nuovi cicli di vita per quei luoghi della città e del centro storico in attesa di nuovi usi perché marginali, abbandonati, dismessi, non-luoghi.
Il tema dei territori non metropolitani rappresenta ancora un ambito da indagare e su cui sperimentare, soprattutto alla luce delle nuove articolazioni territoriali che, sia attraverso azioni normative, sia attraverso azioni dal basso mirate soprattutto all’incremento della coesione territoriale, contribuisce alla vitalità dei territori locali. La storia recente della programmazione dello sviluppo e la riarticolazione amministrativa dei territori metropolitani e di area vasta hanno generato condizioni in cui è necessario ripensare non solo le politiche sovralocali e di rete, ma anche il modo in cui le reti locali possono interagire per rinforzare le armature territoriali indebolite dall’assenza di un soggetto di area vasta capace di guidare lo sviluppo.Sul territorio della Sicilia centro occidentale, la condizione sopra descritta è evidente nella diversità delle condizioni e nella volontà palesata da molte istituzioni locali di costruire reti e di riposizionarsi all’interno di reti già esistenti.La presenza delle Piattaforme territoriali (SIU-MIITT, 2007) derivanti dalla programmazione nazionale per le città e le infrastrutture, e di territori non metropolitani già riconoscibili come arcipelaghi territoriali , in alcuni casi interessati dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, rappresenta ancora oggi un tema chiave del progetto di territorio della Sicilia centro-occidentale, soprattutto dal punto di vista dei centri di media e piccola dimensione.

STRUTTURA DEL CORSO

#LEZIONI FRONTALI
La didattica del Laboratorio di Pianificazione 2 prevede open lecture, visiting, lezioni frontali, coadiuvate da seminari integrativi, che forniranno agli studenti conoscenze teoriche e metodologiche ed esempi di buone pratiche europee utili a fornire le competenze necessarie per affrontare i temi del Laboratorio e per la sperimentazione di pianificazione/progettazione nel territorio delle Madonie e della Val di Mazara. Le lezioni frontali previste riguarderanno le seguenti tematiche generali:
1. Paradigmi
Reimagining Urbanism - the Creative Paradigm;
Resilience as urbanism;
• The Augmented City. A paradigm shift;
Le nuove sfide delle città contemporanea: metropolitane, reticolari, creative, intelligenti e resilienti;
• Nuovi paradigmi: super-organismi metropolitani e arcipelaghi territoriali;
• Re-cycle. Progettare città e territori nella contemporaneità;
• Progettare il territorio rur/urbano.


2. Strumenti
• Cityforming protocol: strategie incrementali e adattive per la rigenerazione urbana;
• I dispositivi progettuali di connettore, interfaccia, osmosi;
• Strumenti di tipo contrattuale per l’attuazione delle scelte strategiche: gli Accordi quadro di sviluppo territoriale, i Programmi Integrati di Sviluppo Locale.


3. Casi di studio
I casi di studio esemplificativi di paradigmi e buone pratiche di sviluppo locale e i relativi esiti che hanno generato saranno sviluppati nell’ambito delle lezioni e dell’esercizio didattico del Corso della prof.ssa Lino, con cui il Laboratorio opera in sinergia.

4. Scenari di sviluppo
La strategia SNAI e lo sviluppo locale smart Rur/urban innovation: Innovazione sociale e creatività. Nuovi scenari di sviluppo per il territorio. Territories: Rur-urban links.

#ACTION
Il Laboratorio, quindi, si occuperà del tema-progetto dei centri medi e piccoli come luoghi in cui portare alla luce le relazioni implicite che devono essere rafforzate per potenziare le relazioni territoriali.L’obiettivo, a partire da un progetto strategico di area vasta relativo ai territori non metropolitani, è quello di proporre progetti di territorio che mirino a forme di rigenerazione capaci di integrare la dimensione della sostenibilità economica e del partenariato pubblico/privato con le sfide di ambiti rurali ed urbani più creativi, ecologici e intelligenti.Attraverso i principi della Smart Land, i paradigmi del re-cyclical urbanism e la metodologia progettuale del city-forming protocol, il laboratorio sperimenterà tre condizioni territoriali paradigmatiche, tre ambiti territoriali della Sicilia Occidentale, con l’obiettivo di sviluppare attività conoscitive ed interpretative finalizzate alla definizione di strategie di sviluppo locale che guardino alla dimensione sovra locale delle politiche, sulla base del riconoscimento e della condivisione di identità e vocazioni del territorio.I tre territori di approfondimento sono Alcamo, Belice e Madonie:
- Alcamo, posta all’interno della Piattaforma della Sicilia Occidentale, eppure schiacciata dalle politiche infrastrutturali sui territori snodo e sulle città-porta, non è ancora riuscita ad avviare politiche di territorializzazione e di integrazione con i territori di riferimento della Piattaforma Territoriale. Il progetto infrastrutturale (progetti di sviluppo delle reti infrastrutturali, potenziamento delle piattaforme logistiche integrate, investimenti strategici nelle infrastrutture stradali e ferroviarie, potenziamento dei nodi portuali, rimodulazione della rete aeroportuale, potenziamento dell’intermodalità) e di connessione tra le città (interdipendenza dovuta alla rilevanza delle città e dei territori interconnessi) ha solo sfiorato i territori intermedi della Piattaforma.Tuttavia, alcune nuove condizioni come la nascita dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Occidentale rendono possibili nuove ipotesi di riposizionamento territoriale.Le politiche sovralocali sul tema infrastrutturale (Autorità di Sistema Portuale, ipotesi di gestione unica per gli aeroporti di Trapani e Palermo, estensione dei servizi di mobilità condivisa e riconfigurazione della rete ferroviaria) si sommano alla attuale dinamicità del Comune di Alcamo che attraverso l’integrazione della pianificazione regolativa e strategica mira al riposizionamento della città nel contesto di Piattaforma. Su Alcamo sarà necessario valutare l’esistenza di un arcipelago territoriale di riferimento che possa eventualmente interagire con i territori esterni alla Piattaforma Territoriale della Sicilia Occidentale, in particolare con “Arcipelago Belice”.
- Arcipelago Belice, segnato dalle lotte contadine e dall’arretratezza degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo e poi dal terremoto del 1968, oggi è un territorio nuovamente vivo, in cerca di ricostituire le comunità che la vivono facendo leva sulle eccellenze diffuse sul territorio (in ambito culturale, produttivo e sociale) e dalla volontà di stabilire network locali per l’avvio di politiche territoriali condivise. Questo avviene attraverso il GAL (Gruppo di Azione Locale) che mette insieme 12 comuni: Gibellina, Santa Margherita di Belice, Montevago, Partanna, Menfi, Salaparuta, Sambuca di Sicilia, Poggioreale, Contessa Entellina, Caltabellotta, Santa Ninfa, Salemi. Tale coalizione ha avviato un nuovo percorso di programmazione partecipata dello sviluppo locale selezionando tre ambiti prioritari di intervento: lo sviluppo delle filiere produttive, il turismo sostenibile e la valorizzazione dei Beni Culturali. Nonostante ciò il territorio belicino (così come anche le altre Aree Interne sia alla scala regionale che, soprattutto, nazionale) deve far fronte, tra gli altri fattori, alla diminuzione ed all’invecchiamento della popolazione, all’offerta di servizi caratterizzata da una situazione di perifericità diffusa, alla presenza di manufatti in dismissione, al decremento della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) ed alla diminuzione di impiego nel settore primario.
- Madonie. La Strategia Nazionale Aree Interne ha riconosciuto nell’Area Interna Madonie un’area sperimentale ove sia possibile pensare a strategie diffuse sul territorio, anche attraverso la ricerca di strategie e di innovazione per lo sviluppo del territorio in condizioni di difficile accessibilità ai servizi di rango metropolitano.Molte delle strategie di sviluppo della rete territoriale sono condotte da SoSviMa (Società di Sviluppo delle Madonie) che svolge un ruolo attivo di promozione dello sviluppo locale attraverso una diffusa azione di animazione territoriale ed il ruolo di interlocutore delle imprese presso soggetti pubblici e privati.Il perimetro dell’area Madonie non è unico, ma variabile in base alla natura delle politiche in corso: questo indica la possibilità per il territorio madonita di istaurare differenti relazioni in base alle diverse strategie da attivare.L’attenzione su queste tre realtà territoriali si concentrerà in modo da attivare la conoscenza e valutazione delle risorse territoriali endogene e dei processi di pianificazione e la messa in campo di approcci metodologici innovativi che contribuiranno alla definizione di strumenti e strategie di pianificazione spaziale e di programmazione alle differenti scale di intervento.Non meno rilevante sarà il tema della governance e dell’interazione dei territori attraverso la connessione con il territorio della piattaforma della Sicilia Occidentale e sulle trasformazioni fisiche dei territori oggetto di studio che possano massimizzare le relazioni tra territori metropolitani e territori interni. .


#WORKSHOP
Il workshop del Laboratorio di Pianificazione 2 sarà articolato in tre fasi: analisi, casi di studio orientati e progetto, nell’obiettivo di insegnare una metodologia di analisi e interpretazione degli insediamenti finalizzata alla rigenerazione rur-urbana. Le fasi del workshop (corrispondenti a 4 elaborati) saranno così articolate:
W1 ANALISI E DIAGNOSI. La prima parte del workshop prevede l’applicazione delle tecniche di analisi e interpretazione delle componenti strutturali di alcuni centri rur/urbani oggetto di sperimentazione.
W2 ANALISI DI CASI DI STUDIO INTERNAZIONALI. Saranno studiati e schematizzati alcuni casi di studio nazionali e internazionali relativi a insediamenti rur/urbani che hanno già attuato pratiche di riciclo creativo e di resilienza, utili sia come stimoli progettuali che a comprendere quali soluzioni operative siano state utilizzate. I casi di studio saranno approfonditi nell’ambito del corso “Urbanistica e Pianificazione Territoriale” che opererà in sinergia con il Laboratorio.
W3 PROGETTO. Il workshop si conclude con la simulazione di un progetto complesso di nuovi metabolismi urbani nelle aree delle realtà rur/urbane analizzate.Dovranno essere sviluppati i temi della città culturale/creativa, applicati i paradigmi Re-cycle e utilizzato il nuovo protocollo progettuale Cityforming©. Dovranno essere formulate politiche e azioni specifiche in grado di migliorare la qualità della vita, di rendere i contesti urbani più sostenibili dal punto di vista ambientale e di valorizzare il patrimonio culturale.

#BIBLIOGRAFIA
- Carta M. (2017), Augmented City. A Paradigm Shift, Trento, LIStLab Laboratorio internazionale editoriale.
- Carta M., Lino B., Ronsivalle D. eds. (2017), RE-CYCLICAL URBANISM. Visions, paradigms and projects for the circular metamorphosis, Trento, LIStLab Laboratorio internazionale editoriale.
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Carta M. Contato A. Orlando M. eds. (2017), Pianificare l’innovazione locale. Strategie e progetti per lo sviluppo locale creativo: l’esperienza del SicaniLab, FrancoAngeli, Milano.
Carta M. (2014), Reimagining Urbanism. Creative, Smart and Green Cities for the Changing Times, Trento, LIStLab Laboratorio internazionale editoriale.
- Schröder J., Carta M. Ferretti M., Lino B. eds. (2016), Territories. Rural-Urban strategies, Berlin, JOVIS Verlag GmbH.
- Lino B. (2013), Periferie in trasform-azione. Riflessioni dai “margini” delle città, Firenze, Alinea.


Approfondimenti
Badami A. (2012), Metamorfosi urbane. Politiche culturali in Francia e mutamenti del paradigma urbanistico, Firenze, Alinea.
Carta M., Lino B. eds. (2015), Urban Hyper-Metabolism, Aracne, Ariccia.
Carta M. eds. (2016), Patrimonio e Creatività. Agrigento, la Valle e il Parco, List, Trento.
Carta M. (2014), “Re-imagining the city. Progettare il nuovo metabolismo urbano”, in E. Zazzero, EcoQuartieri. Temi per il progetto urbano sostenibile, Sant’Arcangelo di Romagna, Maggioli.
Carta M. (2015), “Sicilia metropolitana: la sfida dei nuovi sistemi insediativi ecosistemici e reticolari”, in Moccia F.D., Sepe M. eds., Una politica per le città italiane, Roma, Inu Edizioni.
D’Amico, R. Piraino, A. eds. (2014), Il governo locale in Sicilia. Materiali per la riforma, Milano, FrancoAngeli.
Franceschini, A. ed. (2014), Sulla città futura. Verso un progetto ecologico, Treno, ListLab.
Masboungi A., ed. (2012), Projets urbains durables. Stratégies, Paris, Le Moniteur.
Mostafavi M., Doherty G., eds. (2010), Ecological Urbanism, Baden, Lars Mueller Publishers.
Soja E.W. (2008), Dopo la metropoli. Per una critica della geografia urbana, Bologna, Patron.


 
  Urban Hyper-Metabolism
Reimagining Urbanism Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti. Reimagining Urbanism Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti [sfoglia]
 
Protocollo REDS. Ripensare la città ecologica

L’impatto dei nuovi paradigmi ecologico, tecnologico e creativo interviene profondamente sul modo di pensare, sui metodi e sugli strumenti delle discipline che pensano, governano e modellano l’ambiente in cui viviamo. L'urbanistica ha la responsabilità di creare costantemente le condizioni di progresso ed oggi dobbiamo capire che abbiamo un'opportunità unica per riconsiderare il nucleo epistemologico delle scienze che concorrono a guidare l'evoluzione delle città. Il Protocollo REDS ci induce a tornare a guardare il territorio come risorsa generativa e non solo come spazio di consumo, attingendo alle energie del magma partecipativo in cui i talenti dei giovani, i lavoratori della conoscenza e le economie della sostenibilità si miscelano producendo un nuovo territorio che dobbiamo esplorare, interpretare, regolare e progettare, affrontando i nuovi conflitti – sociali, culturali, etnici, ecologici, funzionali e sempre più spesso economici – che trovano nella città genesi ed eruzione. [apri]
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Re-loaded City. Strategie del riciclo urbano

La RE-loaded CITY è una città “sostenibile, creativa e responsabile” capace di ripensare modelli di comunità urbana per reinventare le forme dell’insediamento a partire dalla “ri-attivazione” dei capitali urbani identitari o in dismissione e mutamento, per ridisegnare il modo con cui ci muoviamo, per ritessere rapporti creativi con l’ambiente e il paesaggio e per alimentare la produzione di culture insediative urbane capaci di attivare nuovi metabolismi urbani, ma anche di reagire agli scenari di declino. La RE-loaded City sarà affrontata dalla rete di ricerca "RE-CYCLE" sul riciclo delle città, dei territori e dei paesaggi che coinvolge 11 atenei italiani e numerose istituzioni straniere, coordinata da Renato Bocchi dello IUAV, finanziata dal MIUR nell’ambito della piattaforma di ricerca europea Horizon 2020. [apri]

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