Attività Planning in action |
di Maurizio Carta
[responsabile scientifico del Quadro conoscitivo strutturale del PTP di Palermo]
Il Piano territoriale provinciale, nelle esperienze in atto in Sicilia, supera i contenuti assegnatigli dalla LR 9/86 e si configura sempre più come un processo-prodotto complessivo che intercetta le vocazioni territoriali, che raccoglie le opzioni di più soggetti e che compone interessi territorialmente coerenti. Esso si fa carico della capacità di valutare le sostenibilità e le coerenze economiche, sociali, culturali e ambientali derivanti dal complesso delle scelte; proponendosi, oltre che come coordinatore, come selezionatore delle istanze di trasformazione concorrenti, come "compositore" dei bisogni e degli interessi in gioco. La pluralità delle esperienze in atto ci propone, come esito di questa attività interpretatrice e selezionatrice, una capacità del piano provinciale di produzione di immagini del territorio che, racchiudendo l'esito della conoscenza dell'evoluzione dell'ambiente naturale ed antropico, che si propongono come immagini connotate da una forte carica interpretativa che quindi sono capaci di offrirsi come indirizzi per il futuro delle comunità locali.
Il quadro delle competenze della Provincia richiede che essa possa attuare attraverso il piano una più generale governance multisettoriale e multilivello, potendo correlare le politiche di tutela a valorizzazione dei beni culturali con quelle di formazione ed istruzione (attuando una diffusione della conoscenza sul patrimonio culturale), con le politiche di produzione culturale (immettendo il governo del patrimonio storico nel più vasto circuito del governo culturale del territorio), con le politiche di sviluppo economico e sociale legate al turismo, ed infine con quelle di controllo ambientale e di sostenibilità ecologica dello sviluppo.
Verso una nuova dimensione strutturale e strategica: la mission del Ptp di Palermo
Il processo di innovazione nella formazione dei Piani provinciali in Sicilia è stato accelerato e legittimato nel 2002 dall'emanazione di una Circolare del Dipartimento Regionale dell'Urbanistica, nel quadro dei più generali processi di innovazione della strumentazione di piano verso una capacità di orientamento strategico delle decisioni. La circolare risponde a numerose istanze poste dalle Province Regionali ed alle domande di innovazione poste dalla cultura urbanistica, attraverso una articolazione del Ptp in tre figure pianificatorie con diverso valore e cogenza, e attuabili con procedure differenti a seconda del diritto ad esse riconosciuto: a) il quadro conoscitivo strutturale, b) il quadro propositivo strategico, c) il piano operativo.
Il processo di pianificazione territoriale strategica ha assunto la finalità di progettare il territorio mettendo in moto un processo di co-pianificazione con il livello regionale (in fase di redazione del Piano territoriale urbanistico regionale) e con il livello comunale. L'obiettivo generale è la capacità del piano di chiamare tutti i soggetti responsabili, competenti e portatori di interessi alla partecipazione ad un'azione politico-tecnica - il piano territoriale strategico provinciale - esplicitamente rivolta alla costruzione di coalizioni efficaci intorno ad alcune strategie condivise, dotando tali partenariati operativi delle capacità e delle competenze necessarie e dotandoli degli strumenti adatti per mettere in atto la strategia individuata, per attuarne le azioni, per negoziare le decisioni, per rispettare i tempi e per comporre le economie necessarie.
La strada individuata - in attesa di una più generale riforma urbanistica regionale - è quella di assegnare nuovi ruoli e competenze al piano provinciale attraverso la modifica del suo processo di redazione e legittimazione, inserendolo in un più generale ambiente di governance territoriale. La produzione del piano delle integrazioni territoriali di livello provinciale, quindi, intende superare una logica di tipo gerarchico ed autoritativa a favore di un approccio di tipo orizzontale e cooperativo tra i diversi soggetti coinvolti nell'indirizzo ed attuazione delle trasformazioni territoriali, sia istituzionali che sociali. La mission assegnata al Ptp di Palermo è declinabile nei seguenti obiettivi:
o indicare le linee fondamentali di assetto del territorio provinciale definendo, attraverso l'individuazione di sistemi insediativi ed unità di interpretazione, gli elementi fondamentali di tutela delle strutture ambientali e culturali;
o fornire gli elementi di conoscenza necessari alla valutazione specifica delle azioni di trasformazione rilevanti alla scala provinciale, nonché quelli necessari alla valutazione delle scelte operate dai piani comunali;
o assumere ruolo promotore, ordinatore e facilitatore per le attività e le funzioni di competenza provinciale relative al territorio, e carattere operativo solo per gli interventi di diretta competenza provinciale o promossi attraverso accordi con gli enti locali, e comunque rilevanti rispetto all'interesse provinciale;
o fornire indirizzi e "misure" alla pianificazione di livello comunale ed esplicitare i criteri per il coordinamento della loro efficacia e per la verifica della loro coerenza in sede regionale.
Al carattere strutturale - interpretativo e valutativo - del Piano territoriale provinciale viene associata una rilevante valenza di indirizzo e di coordinamento, poiché sia la visione d'area vasta che l'approccio multisettoriale consentono di individuare le strategie più efficaci di tutela, conservazione, valorizzazione e trasformazione per le armature territoriali (culturali e ambientali, produttive e urbane).
scarica il testo di sintesi presentato alla V Rassegna Urbanistica Nazionale (Venezia, novembre 2004)
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