L'edificio
che ospita il museo, costruito nel 1960, occupa
una parte del versante meridionale del poggetto
di San Nicola, recentemente identificato come
il sito dell'agorà superiore, che raccoglieva
i più importanti edifici cittadini. È annesso
alla chiesa di San Nicola, di stile gotico cistercense,
e include alcuni ambienti del monastero, restaurati
e resi funzionali al museo: il chiostro costituisce
l'ingresso e il refettorio è stato adibito a biblioteca
e sala congressi. La prima sala di rilievo è la
Sala II, che contiene testimonianze dell'ambiente
preistorico e indigeno precedente alla colonizzazione
rodio-cretese e alla fondazione di Akragas. Di
particolare importanza una raccolta di bronzi
e un'anforetta micenea del III secolo a.C.. Nella
Sala III sono esposte le collezioni vascolari
provenienti in gran parte dalle ricche necropoli
agrigentine dal VI al IV-III secolo a.C. Si tratta
soprattutto di prodotti della ceramica attica
a figure nere, a figure rosse e a fondo bianco
e vasi da fabbriche italiote, apule, lucane e
campane. La Sala IV è dedicata al tempio di Zeus
Olimpio. Sulla parete di fondo è collocata la
gigantesca figura del Telamone del tempio di Zeus
e, nella galleria laterale, tre teste degli altri
telamoni che ornavano la parete esterna del tempio.
Nella Sala V bis è esposto un kouros marmoreo
noto come l'Efebo di Agrigento, del V secolo a.C.,
opera di artisti greci. La Sala XI contiene i
corredi tombali delle necropoli agrigentine: un
pezzo rilevante è il sarcofago marmoreo infantile,
proveniente da un mausoleo di età adrianeo-antonina.
Le Sale XII e XIII sono dedicate alla preistoria:
vi sono esposti, in ordine cronologico, reperti
campione delle varie culture preistoriche della
zona, dal paleolitico all'età del ferro. Da segnalare
un modellino fittile di tempietto della prima
età del bronzo, proveniente dal santuario di Monte
Grande. La Sala XV, dedicata a Gela, espone un
unico pezzo, un grande cratere attico a figure
rosse con amazzonomachia.
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