Importante
riconoscimento per l'egittologo torinese Silvio
Curto, che è stato nominato membro associato straniero
dell'Academie des inscription et belleslettres
dell'Institut de France, la più importante
e antica istituzione culturale francese, fondata
nel 1795. Salgono così a otto gli italiani ammessi
a far parte della prestigiosa cerchia dei 463
Accademici di Francia, fra i quali figurano personalità
come Rita Levi Montalcini e Federico Zeri.
Direttore
del Museo Egizio di Torino per vent'anni. dal
1964 al 1984, Curto ne ha arricchito le già cospicue
raccolte e l'annessa biblioteca specializzata,
trasformata in una delle più complete del mondo.
Negli anni Sessanta si è distinto per aver organizzato
e guidato la prima missione italiana impegnata
nel salvataggio delle antichità situate nella
Nubia, la regione dell'Alto Egitto che stava per
essere sommersa dalle acque del Nilo dopo la costruzione
della diga di Assuan. In segno di riconoscimento
ottenne allora in dono all'Italia dal presidente
egiziano Nasser la cappella rupestre di Ellesija,
che fu tagliata in blocchi e ricostruita all'interno
del Museo Egizio di Torino.
Silvio
Curto, che è stato anche Docente di Egittologia
presso l'Ateneo torinese dal 1964 al 1989, ha
pubblicato numerosi saggi, tra cui un ampio volume
dedicato a "Società e costume nell'antico
Egitto". I suoi studi più recenti si sono
rivolti all'esame degli scambi culturali e archeologici
intercorsi fra il Piemonte sabaudo e la Francia
durante il secolo scorso.
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