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A Milano la biblioteca di Egittologia di Elmar Edel
  Patrizia Piacentini
Dipartimento di Scienze dell'Antichità
Università degli Studi di Milano

Frontespizio del Volume di Prococke. Bschreibung des Morgenlandes und eininger anderer Laender, Leipzig 1754 Gli studiosi e gli studenti di Egittologia - il cui insegnamento è stato riattivato all'Università degli Studi nel 1993-, oltre ai sempre più numerosi appassionati dell'Egitto antico, sentivano da molti anni l'esigenza di avere a disposizione una biblioteca adeguata alla ricerca più avanzata così come alla soddisfazione di semplici curiosità. Grazie allo strordinario acquisto della biblioteca di Elmar Edel, effettuato dall'Università degli Studi di Milano con un generoso contributo della Fondazione CARIPLO, si potranno consultare dal dicembre del 2000, presso il Dipartimento di Scienze dell’antichità, gli oltre 9.000 volumi e 6500 estratti di uno dei più grandi egittologi di tutti i tempi. Queste opere, unite a quelle già possedute dall'Università, costituiranno una biblioteca di Egittologia di importanza internazionale, paragonabile, in Italia, solo a quella del Museo Egizio di Torino. Tutti i testi saranno catalogati con sistemi informatici e i titoli delle opere saranno consultabili in rete, oltre che su un catalogo a stampa. Elmar Edel (1914-1997) insegnò Egittologia all'Università di Bonn e lavorò per molti anni in Egitto: data la sua eccezionale conoscenza dell'antico egiziano, oltre che delle lingue del vicino oriente antico, come l'hittita o l'accadico, a lui si rivolgevano studiosi di ogni parte del mondo per ricevere suggerimenti e consigli su un'iscrizione particolarmente difficile o un segno incomprensibile. Per questo motivo nella sua biblioteca sono perciò conservati, in aggiunta a tutti i volumi fondamentali per la ricerca egittologica e vicino orientale (tra cui molti in lingua russa, rarissimi nelle biblioteche italiane), anche importanti carteggi. Description de l'Egypte.  Antiquités II, 37 Per formare questa eccezionale raccolta è stato necessario oltre un secolo. In essa sono infatti riunite, in tutto o in parte, le biblioteche dei due predecessori di Edel a Bonn, Hans Bonnet (1887-1972) e Alfred Wiedemann (1856-1936); quindi quelle di Friedrich Bilabel (1888-1948) e Walter Wreszinski (1880-1935), acquistate da Bonnet tra le due guerre mondiali, cui si aggiunsero numerosi volumi dei Maestri di Edel, Alexander Scharff (1892-1950) e Hermann Ranke (1878-1953), nonché gran parte della biblioteca di Friedrich Wilhelm von Bissing (1873-1956), acquistata all'asta nel 1956 da Bonnet e dallo stesso Edel. In mancanza di eredi, Edel decise di vendere i suoi amatissimi libri qualche anno prima di morire alla libreria antiquaria Arslibri di Boston - con la clausola che mai, per nessun motivo, la biblioteca doveva essere smembrata - per poi devolverne il ricavato a istituzioni culturali. La notizia della messa in vendita della biblioteca venne comunicata al mondo tramite Internet nel marzo 1999. I primi che fossero riusciti a raccogliere gli 850.000 $ necessari all'acquisto si sarebbero assicurati questo straordinario patrimonio librario. Da aprile è così cominciata una vera e propria corsa contro il tempo, perché molte erano le università europee, americane e giapponesi interessate. Le autorità accademiche milanesi e la Fondazione CARIPLO hanno capito subito l'importanza di una tale acquisizione e in pochissimo tempo hanno deciso di stanziare la somma richiesta, anche se ci sono stati inevitabili tempi tecnici che hanno creato molta suspense, quando sembrava che la biblioteca venisse acquistata da altri.
Ma già a fine giugno, grazie all'impegno e all'entusiasmo e di molte persone, è stato possibile confermare l'acquisto, e far sì che le oltre trecento casse di libri potessero arrivare a Milano a fine luglio. L'investimento che l'Università degli Studi e la la Fondazione CARIPLO hanno deciso di fare con eccezionale celerità è pienamente giustificato dalla rilevanza storica e scientifica dell'insieme dei volumi, ma anche dal grande valore di molti di essi, ormai introvabili sul mercato antiquario, che presentano spesso la firma autografa dell'autore, una dedica o un ex-libris. Assai rare sono alcune pubblicazioni del XVIII secolo, come la traduzione tedesca di A Description of the East and some other countries, scritta da uno dei primi e più attenti viaggiatori in Egitto, Richard Pococke, o il Pantheon Aegyptiorum dell'orientalista tedesco Paul Ernst Jablonski. Molto importanti sono i testi e le tavole, in ottimo stato di conservazione, della Description de l'Égypte, frutto del lavoro degli studiosi che seguirono Napoleone Bonaparte nella campagna d'Egitto del 1798-99. Si ricordano anche la traduzione tedesca del Voyage dans la Basse et la Haute Égypte pendant les campagnes du général Bonaparte di Vivant Denon, del 1803; il resoconto del viaggio in Oriente nel 1838 del Duca di Baviera Massimiliano Giuseppe, rarissimo nelle biblioteche; o ancora i Monuments divers recueillis en Egypte et en Nubie di Auguste Mariette, con testo redatto da Gaston Maspero, recante sulla copertina la dedica autografa di quest'ultimo. Tra le opere meno usuali del '900, si segnala una copia originale dell'autobiografia del celebre egittologo Sir Alan Gardiner, My Working Years, pubblicata a Londra nel 1962 e destinata a circolazione privata. Nella biblioteca di Edel sono naturalmente raccolte tutte le sue opere, all'interno delle quali sono ancora conservati i commenti che egittologi di tutto il mondo gli inviavano. Queste lettere, assieme agli appunti di Edel e ai fac-simili di testi geroglifici, costituiranno una specifica sezione di autografi. Un'altra sezione della biblioteca sarà dedicata a fotografie ottocentesche dell'Egitto e della Nubia, scattate da Beato, Bonfils, Sebah, Béchard, Reiser, dai fratelli Zangaki e dai fratelli Abdullah.
Per conservare e mantenere vivo questo importantissimo patrimonio scientifico e culturale, è allo studio la creazione di una Fondazione Egittologica, legata alla biblioteca, che farebbe di Milano un centro di ricerca sull'antico Egitto di richiamo internazionale.

Tratto da "Sistema Università", Università degli Studi di Milano, anno V, n° 1, genn./febb. 2000

   

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