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Papirologia: Pubblicazioni |
I TESTAMENTI ROMANI NEI PAPIRI
E NELLE TAVOLETTE D'EGITTO
Silloge di documenti dal I al IV secolo d.C.
Livia Migliardi Zingale Terza edizione G. Giappichelli
Editore Torino 1997
AVVERTENZA |
Dopo la pubblicazione nel 1966 del volume di M. Amelotti
sul testamento romano nella prassi documentale e dopo
la sua utilizzazione per corsi universitari (1)
, sono usciti in questi ultimi decenni numerosi ed interessanti
papiri che contengono testamenti di diritto romano e che
rientrano nel periodo allora considerato, cioè
tutta letà classica e la prima età
post-classica.
Alcune di queste nuove testimonianze sono state da me
riunite e rapidamente commentate in un breve articolo,
apparso nel 1982 con il titolo Note a nuovi documenti
testamentari (2)
, che è stato successivamente rimaneggiato e adoperato
come supplemento ad un corso di diritto romano (3)
, ma soltanto nel 1988 questi materiali papirologici,
insieme con quelli già noti da tempo e con altre
più recenti acquisizioni, sono confluiti in una
più vasta raccolta, specificamente indirizzata
agli studenti del corso di Papirologia Giuridica (4)
.
Lantologia ha poi avuto nel 1991 una seconda edizione,
arricchita da alcuni atti di ultima volontà di
nuova pubblicazione e corredata da unAppendice di
brani dottrinali e di fonti autoritative in materia testamentaria.
Preceduta in questa terza edizione da alcune pagine introduttive,
dedicate alla struttura del documento testamentario romano
e alle sue caratteristiche formali, ed ampiamente riveduta
e corretta sulla base delle nuove proposte di lettura
e di integrazione, la silloge è comunque limitata
geograficamente alle fonti di provenienza egiziana, che
più propriamente appartengono alla disciplina papirologica
e cronologicamente alletà che va dalla conquista
romana dellEgitto a Costantino, cioè alletà
per la quale si può parlare correttamente di testamento
romano o largamente romanizzato.
Esso abbraccia soltanto i testamenti conservati in originale
o riprodotti per esteso su minute e su copie, mentre non
sono prese in considerazione le semplici allusioni ad
un testamento, contenute in gran numero nelle nostre fonti,
né sono riportati quei documenti che pure si collegano
al testamento, quali le attestazioni di avvenute cretiones,
le agnitiones bonorum possessionum, le rogationes
ad testamentum signandum, ecc., di cui sempre lEgitto
ci ha restituito interessanti esemplari.
Per quanto riguarda i criteri di pubblicazione dei documenti
qui raccolti in ordine cronologico fatta eccezione
per il primo, che è stato volutamente anticipato,
perché contiene un formulario per la redazione
del testamento , ogni testo, indicato con la sigla
della collezione di appartenenza (5)
, è riprodotto nella maggior parte dei casi conformemente
alleditio princeps, a meno che successive
edizioni non abbiano introdotto importanti integrazioni
o varianti di lettura.
Ciascun documento è introdotto da una breve descrizione
delle sue caratteristiche materiali e da una sommaria
indicazione del contenuto ed è sempre seguito dalla
traduzione italiana e da un rapido commento, nel quale
sono evidenziati gli elementi più significativi
sul piano giuridico e tecnico-documentale.
Luso esclusivamente didattico di questa silloge
ha suggerito di ridurre al minimo le note e i riferimenti
bibliografici.
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Genova,
marzo 1997. |
Note:
1
M. Amelotti, Il testamento romano attraverso la prassi
documentale, I, Firenze 1966; Id., Le forme classiche
di testamento. Lezioni di Diritto romano raccolte da R.
Martini, I-II, Torino 1966-1967: alcuni dei testi
papirologici ed epigrafici pubblicati nelle Appendici
di questi volumi sono stati poi riuniti da V. Giuffrè,
insieme con altri materiali anchessi già
noti da tempo attraverso le varie edizioni critiche e
lampia letteratura ad esse seguita, nella sua raccolta
di Documenti testamentari romani, Milano 1974.
2
Cfr. Anagennesis. A Papyrological Journal 2 (1982),
pp. 109-129.
3
L. Migliardi Zingale, Le forme classiche di testamento.
Supplemento al corso di diritto romano del Prof. M. Amelotti,
Torino 1988.
4
I testamenti romani nei papiri e nelle tavolette dEgitto.
Silloge di documenti dal I al IV secolo d.C., Torino
1988.
5
Per le sigle che designano le collezioni papirologiche
e per i segni diacritici comunemente utilizzati nelle
edizioni di questo tipo di fonti si rinvia, orientativamente,
allIntroduzione allo studio della papirologia
giuridica, II ed., Torino 1994, p. 43 s., a cura di
chi scrive.
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