Lantologia presenta una selezione di documenti
greci e latini, con versione italiana a fronte,
che significativamente illustrano le vicende private
e pubbliche degli abitanti, greco-egizi o cittadini
romani, nellEgitto della prima età
imperiale e delletà protobizantina
(I-IV secolo d.C.). La suddivisione del materiale,
per costanti della vita umana e sociale dalla
nascita alla scuola, dal lavoro alla famiglia, dagli
affari ai rapporti con lo stato, dalla religione
alla società, fino al momento estremo della
morte vuole suggerire un approccio meno formale
alle manifestazioni scritte dellesperienza
giuridica nel tempo.
La silloge, il cui uso è solo ed esclusivamente
didattico, è destinata agli studenti, che
frequentano il corso di Papirologia Giuridica nella
Facoltà di Giurisprudenza dellUniversità
di Genova, dove ormai da anni, accanto al diritto
romano tradizionalmente privilegiato, una particolare
attenzione è rivolta alle problematiche di
altri diritti antichi. Ad essi vuole offrire un
piccolo saggio-campione della documentazione papirologica,
che si affianchi utilmente alle tematiche generali,
affrontate nella parte introduttiva del corso stesso.
Questa precisazione sui fruitori della raccolta
spiega il titolo peculiare, che è stato seguito
nella selezione del materiale, sotto il profilo
cronologico, linguistico e, soprattutto, contenutistico.
Per quanto attiene ai primi due aspetti, è
bene precisare che i documenti riuniti, tutti di
provenienza egiziana, appartengono al periodo, in
cui lEgitto è una provincia di Roma
a partire dalle riforme augustee, attuate
verso la fine del I secolo a.C., che portano alla
formazione di questa nuova entità amministrativa
nellambito dellimpero romano, fino alle
riforme dioclezianee-costantiniane, avviate tra
gli ultimi anni del III secolo d.C. e i primi decenni
del IV secolo d.C., che conducono lEgitto,
ascritto ora alla diocesi dOriente, nella
sfera amministrativa della nuova Roma, e cioè
di Costantinopoli.
Si tratta di un periodo storico, che una ricca documentazione
costituita principalmente da papiri, ma anche
da ostraka, tavolette lignee cerate e tavolette
di bronzo permette di delineare in quegli
aspetti giuridici, che qui maggiormente interessano,
evidenziando la dicotomia esistente, nei primi due
secoli, tra un materiale greco numericamente superiore
e un materiale latino, di gran lunga più
limitato. Espressione il primo di quelle popolazioni
locali, che sotto lautorità romana
vivono ancora secondo le proprie consuetudini giuridiche
di origine greca o egiziana, soprattutto per quanto
riguarda i rapporti tra privati, e testimonianza
il secondo di quei cives romani militari
e funzionari dellamministrazione , che
applicano nella Valle del Nilo il diritto di Roma.
E questa dicotomia ancora permane, anche se non
più così nettamente individuabile,
allindomani della Constitutio Antoniniana,
quando un provvedimento legislativo di Caracalla
estende nel 212 d.C. la civitas romana a
tutti gli abitanti liberi dellimpero e conseguentemente
in Egitto, accanto ai vecchi cittadini romani, una
gran massa di novi cives gli Aurelii
e i Marci Aurelii dei nostri documenti si
trova improvvisamente costretta ad applicare, almeno
sul piano formale, il diritto di Roma.
Formule tipicamente romane, quali ad esempio, la
clausola stipulatoria, sono allora inserite negli
atti, scritti da greci o da egizi, che si servono
della lingua greca per documentare i loro rapporti
negoziali anche se non è del tutto
abbandonata la lingua e la scrittura indigena. Ed
insieme con le formule romane è addirittura
adoperata, per gli atti di ius civile, la
stessa lingua latina, con lausilio di una
classe notarile, che peraltro non scongiura del
tutto, nonostante lutilizzo di formularii,
i fraintendimenti e le aberrazioni.
È quindi un periodo estremamente complesso,
nel quale, sotto lapparente omogeneità,
derivante dal fatto che lEgitto è una
provincia dellimpero romano, convivono e si
giustappongono esperienze giuridiche profondamente
diverse, che la presente raccolta cerca appunto
di evidenziare, affiancando ove la stessa
casualità dei ritrovamenti lo ha reso possibile
documenti di tradizione giuridica greca ed
egiziana a documenti di tradizione giuridica romana.
Sotto il profilo contenutistico, è poi opportuno
sottolineare che, pur rimanendo nellambito
di una documentazione prevalentemente giuridica,
quale testimonianza scritta di alcuni tra i momenti
più rilevanti nella vita di un individuo,
la scelta è stata volutamente allargata ad
altre espressioni della prassi quotidina, le quali
possono concorrere a ricostruire con maggiore completezza
e attenzione quel mondo del diritto, inevitabilmente
condizionato da fattori politici, economici, religiosi
e sociali.
Per quanto concerne infine i singoli materiali,
la selezione è stata volutamente operata
soltanto su testi pressoché completi e integri
e per ciò stesso facilmente intelleggibili
già attraverso la semplice traduzione, resa
il più aderente possibile alloriginale.
Essi fanno parte delle più diverse collezioni
papirologiche, antiche o recenti, note o meno conosciute,
e sono pubblicati nella maggior parte dei casi conformemente
alleditio princeps della relativa raccolta
di appartenenza, tenendo peraltro conto delle correzioni
in seguito apportate, quando esse abbiano comportato
un reale contributo ad una migliore comprensione
del testo. Solo nel caso, in cui essi siano stati
riediti integralmente, o in archivi successivamente
ricostituiti o in raccolte tematiche, sono stati
invece riprodotti secondo la nuova edizione, eliminando
comunque le note critiche, che avrebbero ostacolato
unagile fruizione del materiale stesso.
Concludono la miscellanea lelenco delle collezioni
papirologiche qui utilizzate e un piccolo glossario
dei termini ricorrenti nei documenti selezionati,
mentre si rinvia per le problematiche generali,
che ogni singolo testo solleva, allIntroduzione
allo studio della Papirologia Giuridica, sempre
a cura di chi scrive, e, soprattutto, alle lezioni
del corso specificamente dedicate alla lettura di
questo materiale.
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