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...Sezione: Papirologia: Pubblicazioni

VITA PRIVATA E PUBBLICA NEI PAPIRI D'EGITTO
Silloge di documenti greci e latini dal I al IV secolo d.C.

Livia Migliardi Zingale

G. Giappichelli Editore – Torino 1992


INTRODUZIONE


L’antologia presenta una selezione di documenti greci e latini, con versione italiana a fronte, che significativamente illustrano le vicende private e pubbliche degli abitanti, greco-egizi o cittadini romani, nell’Egitto della prima età imperiale e dell’età protobizantina (I-IV secolo d.C.). La suddivisione del materiale, per costanti della vita umana e sociale – dalla nascita alla scuola, dal lavoro alla famiglia, dagli affari ai rapporti con lo stato, dalla religione alla società, fino al momento estremo della morte – vuole suggerire un approccio meno formale alle manifestazioni scritte dell’esperienza giuridica nel tempo. La silloge, il cui uso è solo ed esclusivamente didattico, è destinata agli studenti, che frequentano il corso di Papirologia Giuridica nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova, dove ormai da anni, accanto al diritto romano tradizionalmente privilegiato, una particolare attenzione è rivolta alle problematiche di altri diritti antichi. Ad essi vuole offrire un piccolo saggio-campione della documentazione papirologica, che si affianchi utilmente alle tematiche generali, affrontate nella parte introduttiva del corso stesso. Questa precisazione sui fruitori della raccolta spiega il titolo peculiare, che è stato seguito nella selezione del materiale, sotto il profilo cronologico, linguistico e, soprattutto, contenutistico. Per quanto attiene ai primi due aspetti, è bene precisare che i documenti riuniti, tutti di provenienza egiziana, appartengono al periodo, in cui l’Egitto è una provincia di Roma – a partire dalle riforme augustee, attuate verso la fine del I secolo a.C., che portano alla formazione di questa nuova entità amministrativa nell’ambito dell’impero romano, fino alle riforme dioclezianee-costantiniane, avviate tra gli ultimi anni del III secolo d.C. e i primi decenni del IV secolo d.C., che conducono l’Egitto, ascritto ora alla diocesi d’Oriente, nella sfera amministrativa della nuova Roma, e cioè di Costantinopoli. Si tratta di un periodo storico, che una ricca documentazione – costituita principalmente da papiri, ma anche da ostraka, tavolette lignee cerate e tavolette di bronzo – permette di delineare in quegli aspetti giuridici, che qui maggiormente interessano, evidenziando la dicotomia esistente, nei primi due secoli, tra un materiale greco numericamente superiore e un materiale latino, di gran lunga più limitato. Espressione il primo di quelle popolazioni locali, che sotto l’autorità romana vivono ancora secondo le proprie consuetudini giuridiche di origine greca o egiziana, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra privati, e testimonianza il secondo di quei cives romani – militari e funzionari dell’amministrazione –, che applicano nella Valle del Nilo il diritto di Roma. E questa dicotomia ancora permane, anche se non più così nettamente individuabile, all’indomani della Constitutio Antoniniana, quando un provvedimento legislativo di Caracalla estende nel 212 d.C. la civitas romana a tutti gli abitanti liberi dell’impero e conseguentemente in Egitto, accanto ai vecchi cittadini romani, una gran massa di novi cives – gli Aurelii e i Marci Aurelii dei nostri documenti – si trova improvvisamente costretta ad applicare, almeno sul piano formale, il diritto di Roma. Formule tipicamente romane, quali ad esempio, la clausola stipulatoria, sono allora inserite negli atti, scritti da greci o da egizi, che si servono della lingua greca per documentare i loro rapporti negoziali – anche se non è del tutto abbandonata la lingua e la scrittura indigena. Ed insieme con le formule romane è addirittura adoperata, per gli atti di ius civile, la stessa lingua latina, con l’ausilio di una classe notarile, che peraltro non scongiura del tutto, nonostante l’utilizzo di formularii, i fraintendimenti e le aberrazioni. È quindi un periodo estremamente complesso, nel quale, sotto l’apparente omogeneità, derivante dal fatto che l’Egitto è una provincia dell’impero romano, convivono e si giustappongono esperienze giuridiche profondamente diverse, che la presente raccolta cerca appunto di evidenziare, affiancando – ove la stessa casualità dei ritrovamenti lo ha reso possibile – documenti di tradizione giuridica greca ed egiziana a documenti di tradizione giuridica romana. Sotto il profilo contenutistico, è poi opportuno sottolineare che, pur rimanendo nell’ambito di una documentazione prevalentemente giuridica, quale testimonianza scritta di alcuni tra i momenti più rilevanti nella vita di un individuo, la scelta è stata volutamente allargata ad altre espressioni della prassi quotidina, le quali possono concorrere a ricostruire con maggiore completezza e attenzione quel mondo del diritto, inevitabilmente condizionato da fattori politici, economici, religiosi e sociali. Per quanto concerne infine i singoli materiali, la selezione è stata volutamente operata soltanto su testi pressoché completi e integri e per ciò stesso facilmente intelleggibili già attraverso la semplice traduzione, resa il più aderente possibile all’originale. Essi fanno parte delle più diverse collezioni papirologiche, antiche o recenti, note o meno conosciute, e sono pubblicati nella maggior parte dei casi conformemente all’editio princeps della relativa raccolta di appartenenza, tenendo peraltro conto delle correzioni in seguito apportate, quando esse abbiano comportato un reale contributo ad una migliore comprensione del testo. Solo nel caso, in cui essi siano stati riediti integralmente, o in archivi successivamente ricostituiti o in raccolte tematiche, sono stati invece riprodotti secondo la nuova edizione, eliminando comunque le note critiche, che avrebbero ostacolato un’agile fruizione del materiale stesso. Concludono la miscellanea l’elenco delle collezioni papirologiche qui utilizzate e un piccolo glossario dei termini ricorrenti nei documenti selezionati, mentre si rinvia per le problematiche generali, che ogni singolo testo solleva, all’Introduzione allo studio della Papirologia Giuridica, sempre a cura di chi scrive, e, soprattutto, alle lezioni del corso specificamente dedicate alla lettura di questo materiale.



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