teCLa :: Rivista
codice DOI:10.4413/RIVISTA - codice ISSN: 2038-6133
numero di ruolo generale di iscrizione al Registro Stampa: 2583/2010 del 27/07/2010
teCLa - rivista ospita articoli inerenti temi di critica e letteratura artistica, dal medioevo al contemporaneo, con attenzione alle riflessioni teoriche sugli aspetti del gusto, della metodologia, della storia del collezionismo, della museologia, del restauro e delle tecniche artistiche.
Diretta da Simonetta La Barbera, ha un Comitato scientifico internazionale, un Comitato di Referee anonimo e un Comitato di redazione.
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Abstract dell' ottavo numero
Il viaggio come scoperta dell’alterità: note sul pittore Agostino Brunias (1730- 1796)
di Giuliana Tomasella
Nel corso degli ultimi anni il pittore romano Agostino Brunias è stato oggetto di alcuni interessanti studi all’estero, ma in Italia è ancora pressoché sconosciuto. Questo articolo si concentra, in particolare, sulla prima parte della sua attività, quando studiava presso l’Accademia di San Luca e fu notato dal grande architetto scozzese Robert Adam, che rimase impressionato dalla sua abilità di disegnatore. Nel 1754 vinse il terzo premio nel Concorso di seconda classe dell’Accademia di San Luca con un disegno dedicato a Tobia e l’Angelo, qui riprodotto. Pur essendo noto fin dal 1989, quando fu per la prima volta pubblicato, tale disegno è stato del tutto ignorato dagli studiosi che si sono occupati fin qui di Brunias.
Nel 1758 Brunias seguì Adam a Londra, continuando il proprio lavoro di disegnatore fino al 1763 circa. Nella sezione dei disegni del John Soane’s Museum di Londra sono conservati molti disegni a lui attribuiti, alcuni dei quali qui pubblicati; essi consentono, per la prima volta, di studiare lo stile dell’artista prima del viaggio nelle Antille, dove si pensa che abbia accompagnato Sir William Young, che era a capo della Commissione per la vendita delle terre nelle isole cedute dalla Francia all’Inghilterra dopo la guerra dei Sette Anni. I più famosi dipinti di Brunias (conservati in molti importanti musei in Europa e America) si concentrano su temi legati alle Indie Occidentali, con particolare riguardo alla rappresentazione delle diverse “razze”. Lo scopo di questo articolo è sottolineare l’importanza della tradizione classica e accademica nella definizione delle modalità di rappresentazione della vita nelle Piccole Antille nella seconda metà del XVIII secolo
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Tra-Volti dalla Restaurazione. La ritrattistica dei Borbone delle Due Sicilie da Ferdinando I a Francesco II
di Giulio Brevetti
Dal ritorno sul trono napoletano di Ferdinando I nel 1815 all’esilio romano di Francesco II nel 1860 trascorrono appena quarantacinque anni, segnati da un progressivo abbassamento qualitativo della produzione artistica. Per comprenderne meglio le ragioni, e dunque cogliere qualcosa in più delle scelte culturali e del gusto artistico dei Borbone delle Due Sicilie, di grande utilità appaiono la lettura e l’analisi dei più rappresentativi ritratti dipinti dei diversi membri della casata, finora in gran parte trascurati dagli studi. Segnata da persistenze napoleoniche e da accademici modelli sempre più reiterati, l’iconografia borbonica della Restaurazione non produrrà un reale capolavoro e si concluderà significativamente con l’avvento, negli anni Cinquanta, della fotografia quale nuovo mezzo privilegiato di rappresentazione.
Le tele per il Cappellone di San Sossio nella Basilica pontificia di Frattamaggiore e qualche nota sulla sfortuna critica della produzione sacra di fine Ottocento
di Almerinda Di Benedetto
La produzione sacra tardo ottocentesca di ambito
meridionale è a tutt’oggi ancora poco indagata dalla
critica. Salvo l’attenzione al nume Morelli, i
contributi sono limitati a sporadici e pioneristici
interventi, circoscritti a commesse ecclesiastiche di
qualche peso. Se la ricezione degli indirizzi suggeriti
dal magistero morelliano lungo un quarantennio di storia
artistica appare spesso incostante e talvolta anche
superficiale, dividendo gli artisti fra coloro che
adotteranno un morellismo di ‘emulazione’, a quelli che
proveranno, al contrario, a svincolare la pittura sacra
dall’eco lunga della formula purista e nazarena, la
chiave di lettura di molte opere può essere trovata, nel
caso di quelle che rivelano una buona qualità formale,
nei rapporti con i suggerimenti della cultura
internazionale, e nei contatti e scambi intercorsi con
la migliore produzione accademica europea tardo
ottocentesca. Sono esemplari, rispetto a tali premesse,
gli interventi ordinati per la Basilica pontificia di
San Sossio a Frattamaggiore realizzati tra il 1873 e il
1895, per i quali vennero reclutati gli artisti più
attivi sul fronte della produzione sacra.
I rilievi didattici di Gregorio Izzi dei mosaici della Cappella Palatina di Palermo
di Edoardo Dotto
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in seguito al radicale mutamento dei programmi di studio per la scuola tecnica, in Italia aumentò rapidamente l’offerta di opere didattiche dedicate al disegno geometrico ed architettonico. Queste opere fornivano solide nozioni di tracciamento geometrico, i primi rudimenti sui diversi metodi di rappresentazione ed alcune lezioni introduttive alla conoscenza degli ordini architettonici.
I nuovi programmi ministeriali del 1876 facevano esplicito riferimento alle opere di Owen Jones, Auguste Racinet e Jules Bourgoin, cosicché una parte sostanziale dello studio scolastico riguardava l’analisi e la riproduzione di complessi schemi geometrici frutto dell’elaborazione di superfici ornamentali, di ispirazione medievale.
Il volume Elementi di disegno geometrico di Gregorio Izzi, pubblicato a Palermo a partire dal 1903, si distingue in questo panorama editoriale per una rara peculiarità. L’opera, caratterizzata da una straordinaria cura grafica e da una generosa attenzione alla qualità delle tavole, riporta parecchi esempi di ornamentazioni desunte dal rilievo diretto delle superfici musive della Cappella Palatina di Palermo.
Ad un attento esame, queste tavole risultano essere tratte da una ponderosa opera sulla Cappella Palatina illustrata nel 1872 da Andrea Terzi, di cui con ogni probabilità, Izzi era allora stato un giovane collaboratore. La vicenda mostra come, all’inizio del Novecento, anche nel ristretto campo della didattica del disegno, l’editoria palermitana costituiva un ambito di eccellenza animato da una ricercata vivacità culturale
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Aspetti della tutela del patrimonio artistico e monumentale in Sicilia nell'attività di Sebastiano Agati
di Valentina Di Fazio
Il contributo affronta la figura di Sebastiano Agati, architetto e funzionario della Soprintendenza per la Sicilia Orientale tra il 1900 e il 1948. La ricerca ha recuperato inediti documenti d’archivio che hanno permesso di delineare a tutto tondo l’attività svolta, insieme a Paolo Orsi,nel campo della conservazione e del restauro monumentale fra le due guerre. La produzione di scritti d’arte di Agati, con contributi affidati spesso alla stampa periodica, e inerenti all’architettura e alla scultura, fornisce utili spunti rappresentando un interessante apporto alla contemporanea storiografia artistica.
The Voyage as a Discovery of the ‘Other’: Observations on the Painter Agostino Brunias (1730- 1796)
di Giuliana Tomasella
During the last
years, the Roman painter Agostino Brunias has been the
subject of some interesting studies abroad, but he’s yet
unknown in Italy. This article concentrates, in
particular, on the first part of his career, when he is
recorded in Rome as a student at the Accademia di San
Luca and was noted by the important Scottish architect
Sir Robert Adam, who was impressed by Brunias’s drawing
skills. In 1754 he won third prize in the institution’
second class for his drawing Tobias and
the Angel, here published. Though known since
1989, when it was published for the first time,
this drawing has been totally ignored by the Brunias’s
scholars.
In 1758 Brunias accompanied Adam in
London continuing to work as an architectural
draughtsman till about 1763. In the Drawings Section
of the John Soane’s Museum in London there
are many drawings attributed to Brunias, some of them
here published; they consent, for the first time, to
study his style before the voyage to the Lesser
Antilles, where he’s supposed to have accompanied Sir
William Young, who had been appointed to the Commission
for the Sale of Lands in the Ceded Islands after the
Seven Years War. Brunias’s most famous pictures
(preserved in many important Museums in Europe and USA)
concentrate on subjects in the West Indies, with a
particular interest on the description of the different
“races” . The aim of this article is to underline the
importance of academic and classical
tradition of the Brunias’s background in
defining the skills of representation of
the life in the Lesser Antilles in the late eighteenth
century.
Tra-Volti dalla Restaurazione. La ritrattistica dei Borbone delle Due Sicilie da Ferdinando I a Francesco II
di Giulio Brevetti
From the return on the Neapolitan
throne of Ferdinand I in 1815 to the Roman exile of
Francis II in 1860 forty-five years pass by, marked by a
progressive qualitative lowering of the artistic
production. For a better understanding of the reasons of
it, and therefore to gather something more of the
cultural choices and artistic taste of the Borbone of
the Two Sicilies, very helpful appear the analysis of
the most representative painted portraits of the
different members, till now widely neglected by the
studies. Marked by Napoleonic endurances and academic
models, the bourbonian iconography of the Restoration
won’t produce a real masterpiece and will meaningfully
finish with the advent, in the Fifties, of the
photography as new privileged representation medium.
Le tele per il Cappellone di San Sossio nella Basilica pontificia di Frattamaggiore e qualche nota sulla sfortuna critica della produzione sacra di fine Ottocento
di Almerinda Di Benedetto
The sacred production of the late nineteenth
century southern area is still little explored by
critics. Unless attention to numen Morelli,
contributions are limited to sporadic and pioneering
work, confined to important ecclesiastical orders. If
the reception of the suggestions by the teaching Morelli
long forty years of artistic history is often
inconsistent and sometimes superficial, dividend artists
among those who adopt a morellismo of ‘emulation’, to
those who will try , instead, to release the sacred
painting by the long echo of the formula purist and
Nazarene, the key to understanding many works can be
found relations with the proposals of international
culture, and the exchanges and contacts with the best
late nineteenth-century European academic production.
Specimens are compared with those grounds , the works
ordered by the Papal Basilica of St. Sossius in
Frattamaggiore between 1873 and 1895 , which were
recruited for the most active artists on the religious
production
I rilievi didattici di Gregorio Izzi dei mosaici della Cappella Palatina di Palermo
di Edoardo Dotto
Between the end of the 19th and the
beginning of the 20th century, as a result of the
radical change in the outlines of study for the
technical school, in Italy quickly increased the offer
of didactic books dedicated to the geometric and
architectonic drawing. These works supplied basic
knowledge of geometric tracking, a first approach to the
various methods of representation and some introductory
lessons on architectonic orders.
New ministerial outlines in 1876
made explicit reference to the works of Owen Jones,
Auguste Racinet and Jules Bourgoin, so that a
substantial part of the scholastic study regarded the
analysis and the graphic reproduction of intricate
geometric patterns of medieval inspiration.
The volume Elements of geometric
drawing by Gregorio Izzi, published in Palermo since
1903, is distinguished in this publishing survey for a
rare peculiarity. The book is characterized by an
extraordinary graphical cure and a great attention to
the quality of the plates. Many of them show the
geometric mosaics from the Cappella Palatina in Palermo.
These plates turn out to be a new version of some
drawings pubblished in a ponderous book about the
Cappella Palatina illustrated in 1872 by Andrea Terzi.
In all probability, when Gregorio Izzi was young, he had
been a member of his team.
Izzi’s work shows as in Palermo, at the beginning
of 20th century, also in the narrow field of educational
books, the publishing trade was animated by a deep
cultural sprightlyness.
Aspetti della tutela del patrimonio artistico e monumentale in Sicilia nell'attività di Sebastiano Agati
di Valentina Di Fazio
The essay talks about Sebastiano
Agati, architect and official superintendent for Eastern
Sicily between 1900 and 1948. The research recovered
unknown archival documents allowing to trace the whole
activities completed, together with Paolo Orsi, in the
conservation and monuments restauration fields between
the two world wars. Agati's art essays,
with areas often assigned to the architecture and
sculpture magazines, gives useful ideas representing an
interesting contribution to contemporary art history.