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...Sezione: Archeologia Subacquea

MUSEI IN ITALIA

Elenco in continuo aggiornamento dei musei che espongono collezioni collegate all'archeologia subacquea, navale o delle acque.

CALABRIA  
Reggio Calabria
Il Museo Virtuale della Calabria consente la visita dei due principali Musei Nazionali della Calabria: il Museo Nazionale di Reggio Calabria, che ospita i Bronzi di Riace (statua A e statua B) ed il Museo Archeologico della Sibaritide.

CAMPANIA  
Baia (NA)
Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei allestito all’interno del Castello Aragonese di Baia ospita la Mostra permanente "Il Ninfeo sommerso di Punta Epitaffio” con la ricostruzione del ninfeo dell’imperatore Claudio, studiato a partire dal 1959, nel sito di una delle più importanti località balneari e termali della prima età imperiale, interamente sommersa per effetto di un lento bradisismo intorno alla fine del III sec. d.C.

EMILIA ROMAGNA  
Comacchio (FE)
Il Museo di Comacchio, allestito all’interno del complesso di Palazzo Bellini, sede dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Comacchio e della Biblioteca, ospita il relitto romano d’età augustea, rinvenuto nel 1980 nell’immediata periferia della città, in seguito a lavori di dragaggio del Canale Collettore di Valle Ponti, che permisero il ritrovamento di vari frammenti di legno di un’imbarcazione e del suo carico. La nave, a scafo di tipo cucito, piatto e arrotondato, doveva essere lunga più di 21 m., larga 5,62 m. e pesare, a pieno carico, 130 ton.; la varietà e la rarità dei materiali trasportati dall’imbarcazione permettono di datare il naufragio alla fine del I sec. a.C. Il carico di maggiore entità era costituito da centodue massae plumbaee di provenienza spagnola, per lo più con bolli che si riferiscono ad Agrippa, anfore per derrate alimentari, vasellame fine da mensa, lucerne, tronchi di bosso e sei tempietti ex-voto con le immagini di Venere e di Mercurio. Per saperne di più:
- Comune di Comacchio, Museo monografico della nave romana di Comacchio

FRIULI VENEZIA GIULIA  
Aquileia (UD)
Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia conserva i resti del relitto di Monfalcone scoperto nel 1972, durante lo scavo di un grande complesso monumentale, forse una villa rustica con annesso impianto termale, in località Lisert. Lo scafo, ubicato a nord dell'edificio, giaceva su un fondale roccioso ed era ricoperto da sedimenti sabbiosi. Scarsi furono i materiali rinvenuti, sicché l'imbarcazione è stata datata nell'arco di vita della villa, tra il I e il III secolo d.C.; attualmente, all'interno della sezione navale del Museo, i visitatori possono ammirare il fondo dell'imbarcazione di Monfalcone lungo 10,7 m. e largo 3,8 e in una vasca d’acqua dolce due tavole di fasciame
rinvenute nel 1988 nell’antico Canale Anfora, probabile porto-canale di Aquileia, datate genericamente tra la fine della Repubblica e il II sec d.C.

LAZIO  
Fiumicino (ROMA)
Il Museo delle Navi Romane contiene, oltre ai resti di cinque imbarcazioni che sono state rinvenute durante i lavori di costruzione dell'Aeroporto Intercontinentale "Leonardo Da Vinci", anche i materiali recuperati durante gli scavi e i reperti archeologici provenienti dall'area dei porti imperiali; i relitti erano posizionati a ridosso del molo destro del porto di Claudio in un’area marginale del bacino, facilmente soggetta ad insabbiamento.
Le cinque imbarcazioni esposte sono:
- Fiumicino 1 (Oneraria Maggiore I ), imbarcazione mercantile adibita al trasporto fluviale lungo il Tevere.
- Fiumicino 2 (Oneraria Maggiore II ), imbarcazione mercantile adibita al trasporto fluviale lungo il Tevere.
- Fiumicino 3 (Oneraria Minore I), imbarcazione mercantile adibita al trasporto fluviale lungo il Tevere.
- Fiumicino 4 (Oneraria Minore II), imbarcazione commerciale marittima utilizzata nella navigazione di piccolo cabotaggio, lunga circa 15 m.
- Fiumicino 5, imbarcazione a remi da pesca con pozzetto-vivaio per conservare il pesce fresco. Per saperne di più:
- Petriaggi R., Il Museo delle Navi di Fiumicino
- Schmitt P., Das " Museo delle Navi Romane " in Fiumicino (Rom)

Nemi (ROMA)
Il Museo delle Navi Romane, distrutto dalle truppe tedesche nel maggio del 1944, contiene attualmente qualche elemento strutturale e poche decorazioni in metallo di due grandi navi cerimoniali (nave 1)
che l’imperatore Caligola (37 d.C. – 41 d.C.) aveva ancorato sulle sponde del lago di Nemi sui colli Albani. Affondate dopo l'assassinio dell'imperatore, per secoli si è favoleggiato della loro esistenza, al punto da suscitare persino la curiosità del grande architetto Leon Battista Alberti (1404-1472) , autore del primo degli innumerevoli tentativi di recupero. Dopo secoli di tentativi non riusciti (De Marchi, Fusconi, Borghi) con la grandiosa impresa del prosciugamento del lago ad opera di Guido Ucelli, fu infine condotto a termine, tra il 1928 e il 1932, il recupero delle navi. Furono rinvenuti numerosi manufatti in bronzo, marmi, mosaici e due ancore, la prima (5,50 metri) in legno con ceppo fisso in piombo recante l’indicazione del proprio peso; l’altra invece (3,50 metri) in ferro rivestita di legno, con ceppo in piombo mobile. Per saperne di più:
- G. Ucelli, Le navi di Nemi, Roma, 1950, Ed. Poligrafico dello Stato
- Lake Nemi Roman Ship Reconstruction Project
- E. F. L. Fassitelli, Roma-Ingegneria e Industria
- C. Dal Maso, Le navi di Caligola
- Le navi del lago di Nemi

Ventotene (LT)
Il Museo Archeologico dell'isola di Ventotene è allestito all’interno del Castello, fortificazione borbonica del XVIII secolo, nelle cui sale hanno trovato sistemazione e opportuna valorizzazione i reperti archeologici, provenienti tanto dai complessi monumentali presenti sull'isola, quanto dalle acque circostanti. Tra i primi vanno ricordati, per qualità ed importanza, proprio quelli provenienti dalla villa di Punta Eolo, che la tradizione identifica come luogo d'esilio di Giulia figlia di Augusto; i reperti provenienti dal mare circostante costituiscono una delle principali caratteristiche del museo, che presenta un grande dolio, proveniente da una nave affondata nel I secolo d.C. nei pressi di Punta dell'Arco. Tra i vari manufatti esposti si segnalano numerose anfore Dressel 7-9 per salsa di pesce di provenienza spagnola, ceppi d’ancora in pietra e in piombo, lingotti, sia in piombo che in stagno, provenienti prevalentemente dall’importante relitto individuato nei pressi dell'isola.

LIGURIA  
Albenga
Il Museo Navale Romano fondato nel 1950 con i materiali recuperati dall’Artiglio sulla Nave Romana di Albenga, è sede del Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina. Il Museo esibisce alcuni reperti ed anfore vinarie degli inizi del I sec. a.C.

SARDEGNA  
La Maddalena (SS)
Il Museo archeologico navale "Nino Lamboglia" fu appositamente realizzato nei primi anni Ottanta, per accogliere il materiale recuperato dal relitto di una nave oneraria romana ( 100 – 100 a.C.) naufragata nei pressi del vicino isolotto di Spargi; il relitto fu individuato nel 1957 su una secca a circa 18 metri di profondità e nel 1959 Lamboglia e il Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina di Albenga condussero con la nave Daino le prime indagini archeologiche sistematiche sul giacimento; per la prima volta in un cantiere subacqueo venne realizzata la copertura planimetrica di un relitto applicando le tecniche di rilievo a quadrettatura e a fotomosaico, metodologie che rivoluzionarono le tecniche della documentazione archeologica subacquea. Il Museo espone oltre ai manufatti provenienti dal relitto di Spargi anche altri materiali recuperati nelle acque dell'arcipelago maddalenino (anfore, ancore, vasellame). Per saperne di più:
- History And Archaeology Of The Ship
- Hanz Günter Martin, Das Museum Nino Lamboglia auf La Maddalena

SICILIA  
Imera, Palermo
L'Antiquarium d'Imera espone, nello spazio riservato all'archeologia subacquea, reperti recuperati in vari fondali sulle coste siciliane, con particolare riguardo ad anfore di trasporto provenienti da relitti di età romana e ad ancore di pietra e di piombo. Viene anche presentata una selezione di oggetti rinvenuti nel relitto bizantino, relativo probabilmente ad una nave da guerra naufragata con tutto il suo carico nelle acque di Cefalù, in località Kalura.

Isole Eolie, Lipari
Il Museo Archeologico regionale Eoliano è ubicato all’interno del Castello di Lipari al centro di un’area archeologica risalente all’età del Bronzo; ospita tra le varie sezioni (classica, preistorica, vulcanologica) la collezione archeologica sottomarina che comprende le testimonianze di una quindicina di relitti oggetto di ricerca e di studio nelle isole Eolie, tra cui quelle del relitto Alberti delle Formiche di Panarea, del relitto A (Roghi), del relitto F di Filicudi, del relitto di Capistello, del complesso di ceramica preistorica del Pignataro di Fuori (Lipari), oltre ai cannoni in bronzo del XVII sec. recuperati a Filicudi e ai reperti della Secca del Bagno di Lipari.

Isole Eolie, Salina
Il Museo Archeologico è allestito in una casa colonica ed è suddiviso in quattro sezioni. Oltre ai reperti archeologici rinvenuti nell'isola, è presente una sezione dedicata alla vulcanologia.
Particolarmente interessante è il settore relativo ai rinvenimenti sottomarini che mostra ben catalogati i reperti provenienti dai relitti greci e romani nelle acque antistanti l'isola.

Marsala (Trapani)
Il Museo Archeologico Regionale di Marsala, situato nell’antico Baglio Anselmi utilizzato fino al secolo scorso per la produzione vinicola conserva la cosiddetta Nave da guerra Punica di Marsala, relitto di una probabile unità cartaginese, rinvenuto nel 1971 al largo dell’isola Lunga e affondato forse il 10 marzo del 241 a.C., nel corso delle fasi conclusive della Prima Guerra Punica e in particolare durante la battaglia navale combattuta nel mare delle isole Egadi. Del relitto si conservano la parte di poppa e la fiancata di babordo, per una lunghezza all’incirca di 10 metri. La nave era probabilmente lunga 35 metri, larga 4,80, con una stazza di 120 tonnellate e un equipaggio di 68 vogatori. Insieme al relitto sono esposti materiale ceramico, pezzi di cordame, una ramazza di frasche, rametti di Cannabis sativa. A 70 m a sud dal punto di rinvenimento della Nave Punica venne ritrovata nel 1973 la Nave Sorella ( Sister Ship ) di cui venne recuperato nella ruota di prua un elemento prominente che sembra essere stato un tagliamare, piuttosto che un rostro. Per saperne di più:
Honor Frost, La nave da guerra punica di Marsala
Honor Frost, La Nave Sorella ( Sister Ship )

S. Vito Lo Capo (Trapani)
Il Museo del Mare di S. Vito Lo Capo esibisce i reperti provenienti dal relitto di età normanna ed una palla di cannone, probabilmente pertinente al giacimento cinquecentesco della spiaggia di S. Vito.

Terrasini (Palermo)
Breve guida dellÂ’antiquarium di Terrasini che comprende collezioni di anfore, ancore e reperti provenienti da due giacimenti subacquei (III sec. a.C. e I sec. d.C.), ubicati nei pressi della spiaggia di Terrasini. (testo e foto di Gianfranco Purpura).

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