Giuseppe Pucci, nato a Marsala nel 1948, dal 1994 è Professore Ordinario di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana all’Università di Siena. Ricopre anche l’insegnamento di Storia dell’Archeologia presso il Corso di Laurea in Conservazione, Gestione e Comunicazione dei Beni Archeologici di Grosseto.
Fa parte del collegio docenti del Dottorato "Antropologia, Storia e Teoria della Cultura" con sede a Siena e insegna anche presso la Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Università di Siena, collegata all'Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze.
Ha avuto diversi incarichi di insegnamento e di ricerca all’estero: Leverhulme Fellow al Darwin College di Cambridge (1980), docente alla Scuola Archeologica Italiana di Atene (1985 e 1995), Directeur de Recherches Associé all’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi (1990), Professeur invité all’Università di Paris VII (1992) e all’Università di Paris I, Panthéon-Sorbonne (1994), Getty Scholar presso il Getty Center for the History of Art and the Humanities di Santa Monica, California (1995-1996), Fellow del Center for Advanced Study in the Visual Arts, Washington (2000), Visiting Scholar presso la Columbia University di New York (1990, 1994, 2002, 2003), l’Università di Montreal (1993), la Johns Hopkins University di Baltimora (2005), la Brown University di Providence (2006), la University of Chicago (2007), la Rice University di Houston (2009), Research Associate presso l’University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology di Philadelphia (2008).
E’ stato fondatore e co-direttore della rivista Opus e membro del comitato di redazione degli Annali della Facoltà di Lettere dell’Università di Siena e della rivista Fontes. E’ co-fondatore e membro dell’associazione internazionale "Antropologia e Mondo Antico”, membro della Società Italiana di Estetica, co-fondatore e membro dell’associazione internazionale “Warburg-Italia”, socio ad honorem del Centro Internazionale di Studi di Estetica, socio corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico.
E’ autore di diverse pubblicazioni su temi di storia dell’arte antica, iconologia, estetica antica, storia dell’archeologia, storia della tradizione classica, la presenza del passato nella cultura moderna e contemporanea.
L'antiquaria e il suo doppio, a proposito di Francesco Piranesi, in “Prospettiva”, 1979; Bruto sulla Zattera, ipotesi su Géricault, in “Prospettiva”, 1980; Antichità e manifatture: un itinerario, in Memoria dell'antico nell'arte italiana, a cura di S. Settis, 1986; Il passato prossimo: la scienza dell'antichità alle origini della cultura moderna, 1993; Il linguaggio dei segni: geroglifici e semiologia delle arti visive nel Settecento, in L'Egitto in Italia dall'antichità al medioevo, a cura di N. Bonacasa, 1998; Le Palladi di De Chirico, in Pallade di Velletri: il mito, la fortuna, a cura di A. Germano, 1999; Oltre lo specchio: Füssli e l'eredità di Winckelmann, in “Altertumskunde im 18. Jahrhundert: Wechselwirkungen zwischen Italien und Deutschland”, 2000; "Cose dell'altro mondo": Borgia e il collezionismo di Antichità extraeuropee, in Le quattro voci del mondo: arte, culture e saperi nella collezione di Stefano Borgia 1731-1804, a cura di M. Nocca, 2001; Salammbô e l'immaginario moderno: la civiltá punica tra letteratura e arti visive, in “Fontes”, 2001-2002; Warburg, l'antichità, il Novecento, in “Quaderni”, 2003; L’antichità greca e romana, in Estetica della scultura, a cura di L. Russo, 2003; Il "rhythmós" nell'arte figurativa greca, in “Quaderni”, 2006; Dall'Olimpo al Vesuvio: pittori vittoriani a Pompei, in Alma Tadema e la nostalgia dell'antico, 2007; Agency, oggetto, immagine: l'antropolgia dell'arte di Alfred Gell e l'antichità classica, in Storia dell'arte e antropologia, 2008; Warburg e l'archeologia classica, in Aby Warburg e la cultura italiana: fra sopravvivenze e prospettive di ricerca, 2009; Filostrato Maggiore, La Pinacoteca, a cura di Giuseppe Pucci, 2010.