teCLa :: Rivista
             codice DOI:10.4413/RIVISTA  - codice ISSN: 2038-6133
              numero di ruolo generale di iscrizione al Registro Stampa: 2583/2010 del 27/07/2010
	          
              
              
              teCLa - rivista ospita articoli inerenti temi di critica e letteratura artistica, dal medioevo  al contemporaneo, con attenzione alle riflessioni teoriche sugli aspetti del  gusto, della metodologia, della storia del collezionismo, della museologia, del  restauro e delle tecniche artistiche. 
                Diretta da Simonetta La Barbera, ha un Comitato scientifico internazionale, un Comitato di Referee anonimo e un Comitato di redazione.
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			  Abstract  del secondo numero
			  
					  L'iter editoriale del "Mercurio siculo o sia collezione enciclopedica di materie, e argomenti relativi alle arti, scienze, e belle lettere" (1818)
		       di Roberta Santoro
                   La pubblicazione a Palermo del "Mercurio siculo", incentivata da àuna società di letteratià e curata dalla Stamperia Solli, nel 1818 viene a occupare una parte di quel vuoto nella stampa periodica siciliana, che intercorre tra le "Memorie per servire la storia letteraria di Sicilia" di Domenico Schiavo, giornale letterario edito nel 1755, e "L'Iride" che, fondato nel 1822 da un gruppo di intellettuali tra cui l'erudito Giuseppe Bertini e il giurista e conoscitore Giuseppe Tortorici, affronta, all'interno di un taglio enciclopedico, anche le tematiche artistiche, con particolare attenzione all'antiquaria e all'archeologia.
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					  Musica nel “Poliorama pittoresco”
	       di Massimo Privitera
                      Oggetto di questo articolo à la musica nelle pagine del "Poliorama Pittoresco", un magazine settimanale pubblicato a Napoli dal 1836 al 1860. La varietà degli argomenti trattati dal periodico napoletano à davvero singolare: vi si tratta di architettura, archeologia, agricoltura, arti industriali e meccaniche, biografia, costumi, curiosità naturali, igiene, istituzioni, lavori donneschi, musica, morale, poesia, pittura, scultura, statistica, storia, storia naturale, viaggi, vedute, varietà letterarie. 
La musica à affrontata nel "Poliorama" in una prospettiva generale e sotto forme diverse: come apoteosi di virtuosi (Mozart, Palestrina, Haydn, Rossini, Bellini); come genuina espressione del folklore; come spunto per divagazioni letterarie, etc. Sicchà il lettore moderno, sfogliando il "Poliorama", puà farsi un'idea abbastanza efficace di cosa significasse la musica per gli intellettuali che vi scrivevano, e per i loro lettori - cioà per la borghesia della Napoli romantica.
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					  La modernità raggiunta: il rinnovamento della vita musicale a Palermo tra Otto e Novecento attraverso la nuova stampa periodica specializzata (“La Sicilia musicale” 1894-1910; “L’arte musicale” 1898; la “Rassegna d’arte e teatri” 1922-1936)
		       di Consuelo Giglio
		   
                      Con l'Esposizione nazionale del 1891-92, entrata nel vivo della belle àpoque, Palermo vive un periodo di splendore mondano e di grande vivacità culturale e artistica. Questo nuovo respiro europeo non tarda a interessare anche l'ambito musicale, stimolando lo svecchiamento del gusto e l'affermazione del moderno concerto pubblico, che insidiano l'egemonia fino a quel momento mantenuta dal melodramma. Negli stessi anni, inoltre, si delineano nuovi orientamenti compositivi e si assiste alla fioritura di un genere 'urbano' del tutto dimenticato, la canzone siciliana, ad emulazione di quella napoletana. Le numerose riviste 'eclettiche' uscite a cavallo dei due secoli e soprattutto un paio di periodici specializzati à- "La Sicilia musicale" (1894-1910) e "L'arte musicale" (1898) - permettono di tracciare un quadro completo di questo rinnovamento. Di proprietà dell'editore musicale Luigi Sandron, "La Sicilia musicale" à il primo periodico di interesse esclusivo a superare i due anni di vita. Lungo l'Ottocento, infatti, prevale pià che in altre grandi città italiane un giornalismo musicale di tipo artigianale, data anche la scarsità di agenzie teatrali e l'assenza di solidi editori musicali. Un pià alto livello editoriale viene raggiunto in seguito, fra gli ultimi bagliori della belle àpoque, con la duratura "Rassegna d'arte e teatri" (1922-36), la cui abbondanza di informazioni e spunti critici lascia ricostruire nel dettaglio il vivace contesto musicale e culturale degli anni Venti, caratterizzato da una vita concertistica balzata improvvisamente al limite dell'avanguardismo grazie alla nascita di moderne istituzioni come l'Associazione palermitana concerti sinfonici, una sezione locale della Corporazione delle nuove musiche e i tuttora attivi Amici della musica.
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					  Stefano Bottari direttore di "Arte antica e  moderna" 
(1958-1966). Note sull'arte meridionale
		       di Giovanna Di Marco
                      L'articolo su Bottari analizza il ruolo dello studioso siciliano all'interno della rivista "Arte antica e moderna", nata dalla collaborazione dell'Istituto di Storia dell'Arte con quello di Archeologia dell'Università degli studi di Bologna.
Dopo una breve introduzione sulle caratteristiche del periodico, viene preso in esame il contributo di Stefano Bottari, che ne fu direttore: cià che emerge à la complessità dell'intellettuale attento alle tematiche riguardanti la teoria e la critica d'arte, ma anche le riflessioni e, a volte, le recensioni sulle mostre o sulle pubblicazioni a lui pià recenti. à stato messo in luce soprattuto un certo interesse verso l'arte meridionale che palesà maggiormente in alcuni contributi  presenti soltanto nei primi anni della storia della rivista. Lo scritto finale sulla Deposizione di Nicola Pisano, presente nella lunetta del portale della chiesa di S. Martino a Lucca, letto come frutto di una nuova sensibilità tipicamente "gotica", assurge dunque ad una sorta di tramite tra la cultura meridionale classicista, in cui si formà lo scultore, e la nuova sensibilità toscana, che, nelle arti figurative come nella lingua, riuscà a riflettere il cambiamento dei tempi. Con l'ultimo articolo su Nicola Pisano, riguardante il cambiamento di poetica del grande scultore, la riflessione di Bottari, almeno all'interno della rivista, prenderà commiato dai temi inerenti all'arte meridionale  prevalentemente medievale. 
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					  “Collage”: un’esperienza di esoeditoria d’avanguardia nella Palermo degli anni Sessanta
		       di Marina Giordano
           Da una rivista 'parlata' a una stampata: "Collage" costituisce un raro esempio di 'esoeditoria', di una pubblicistica, cioà, gestita direttamente da artisti al fine di promuovere un'alternativa alla cultura dominante, nata a Palermo nel corso degli anni Sessanta. Se "Collage. Dialoghi di cultura" (1962-64), fondata da Paolo Emilio Carapezza, Antonino Titone e Gaetano Testa, affrontà un'ampia panoramica di argomenti riguardanti la cultura palermitana basandosi su veri e proprio indici che fungevano da scaletta per gli interventi orali dei partecipanti, la versione stampata (1963-70) fu sviluppata secondo un doppio binario, quello della nuova musica e delle arti visive, con due redazioni parallele e una fitta rete di prestigiosi collaboratori internazionali.
L'esperienza di "Collage", rimasta un unicum in Sicilia per l'ampiezza di respiro che la caratterizzà e per la capacità di cogliere con prontezza fenomeni cardine dell'arte contemporanea, dalla Pop Art all'Arte Povera, dall'happening alla danza/teatro/azione, offre un interessante spaccato della Palermo degli anni Sessanta, al centro di un momento d'oro di risveglio culturale che non si à pià ripetuto.
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	Abstract  -	number 2
	
					  L'iter editoriale del "Mercurio siculo o sia collezione enciclopedica di materie, e argomenti relativi alle arti, scienze, e belle lettere" (1818)
          by Roberta Santoro
                   The publication of the “Mercurio siculo” in Palermo in 1818, encouraged by “a society of scholars” and edited by the Stamperia Solli, fills part of the gap in the Sicilian periodical press between Domenico Schiavo’s literary journal “Memorie per servire la storia letteraria di Sicilia,” published in 1755, and “L’Iride,” founded in 1822 by a group of intellectuals including the erudite Giuseppe Bertini and the jurist and connoisseur Giuseppe Tortorici, which addressed artistic themes, with particular attention to antiques and archaeology,  within its encyclopaedic scope.
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					  Musica nel “Poliorama pittoresco”
	       by Massimo Privitera
                      The topic of this article is music in the pages of “Poliorama  Pittoresco,” a weekly magazine published in Naples from 1836 to 1860. The  variety of topics covered by this Neapolitan periodical was truly unique: it included  architecture, archaeology, agriculture, industrial and mechanical arts,  biography, customs, natural curiosities, health, institutions, women’s work,  music, morality, poetry, painting, sculpture, statistics, history, natural  history, travel, landscapes, literary genres.
In "Poliorama," music is addressed from a general perspective  and from different angles: as the triumphs of virtuosos (Mozart, Palestrina,  Haydn, Rossini, Bellini); as the genuine expression of folklore; as inspiration  for literary digressions, etc. So the modern reader, looking through the  "Poliorama," can get a clear idea of what music was for the intellectuals  who were writing and their readers - that is, for the Neapolitan bourgeoisie of  the Romantic period.
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		   La modernità raggiunta: il rinnovamento della vita musicale a Palermo tra Otto e Novecento attraverso la nuova stampa periodica specializzata (“La Sicilia musicale” 1894-1910; “L’arte musicale” 1898; la “Rassegna d’arte e teatri” 1922-1936)
		       by Consuelo Giglio
					  
                      With the National Exhibition of 1891-92 Palermo  entered into the life of la belle époque,  a period characterized by the splendor of high society coupled with intense  intellectual and artistic activity. Such a European atmosphere also involved  musical life, stimulating the development of a more progressive musical taste  and the birth of modern public concerts. As a consequence, opera began to lose  its hold as the dominant form of musical entertainment. In the same years a new  ‘urban’ genre flourished: the Sicilian song, a minor  and forgotten ‘daughter’ of the Neapolitan one. One can obtain a clear picture  of these changes and innovations through some long-lasting periodicals of a  varied scope and, in more detail, through a couple of new specialized  periodicals: The Sicilia musicale (1894-1910) and L’arte musicale (1898). Founded by the music publisher Luigi Sandron, The Sicilia musicale was the first music periodical to survive more  than a couple of years. During the Nineteenth century, in fact, amateur  journalism prevailed in Palermo, making the task of founding professional music  periodicals more difficult (one reason was due to the scarcity of theatrical  agencies and to the absence of important music publishers). Later, this kind of  periodical is well exemplified by the long-lived Rassegna d’arte e teatri (1922-36), which reached a very high level  of publication and which reflects in the details the lively cultural and  musical context of the 1920s, characterized by an outstanding concert activity  and the establishment of modern music institutions, such as the Associazione Palermitana Concerti Sinfonici,  the local section of the Corporazione  delle Nuove Musiche and the Amici  della Musica which is stll active today.
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					  Stefano Bottari direttore di "Arte antica e  moderna" 
(1958-1966). Note sull'arte meridionale
		       by Giovanna Di Marco
                      The  article on Bottari analyses the role of the Sicilian scholar in the journal  “Arte antica e moderna” based on the cooperation between the Department of  History of Art and The Department of Archeology at the University of Bologna.
After  a short preface on the characteristics of the journal, has been examined the  contribution of Stefano Bottari, who was its editor: what emerges is the  complexity of the intellectual, attentive to issues concerning theory and art's  criticism, but also reflection and, at times, rewievs on exhibitions or  contemporary publications.
It  has been particularly pointed out a certain interest in Southern art, which he  revealed mostly in some contributions present only in the early history of the  journal. The final work on “ Deposition” by Nicola Pisano, present in the left  lunette of the portal of Lucca's Cathedral, seen as the result of a new  tipically “ gothic” sensitivity, rises to a sort of bridge between the  classicist Southern culture, where the sculptor was formed, and the new Tuscan  sensitivity, which, both in figurative arts and language, managed to reflect  the chancing times.
With  the last article on Nicola Pisano, concerning the change in poetic of the great  sculptor, Bottari's reflection, at least in the journal, will take leave of the  issues related to the mostly medieval Southern art. 
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					  “Collage”: un’esperienza di esoeditoria d’avanguardia nella Palermo degli anni Sessanta
		       by Marina Giordano
           From a ‘spoken’  magazine to a printed one: Collage constitutes a rare example of ‘exo-publishing’, that is to say of a publication  directly managed by artists in order to promote an alternative to the dominant  culture, which came into being in Palermo in the sixties. If Collage. Dialogues of culture (1962-64),  founded by Paolo Emilio Carapezza, Antonino Titone and Gaetano Testa, dealt  with a big range of topics regarding Palermo culture on the basis of real  indexes that acted as an outline for the oral interventions of the  participants, the printed version (1963-70) was developed along a double line,  that of the ‘new music’ (Nuova Musica) and of the visual arts, with two  parallel editions and a dense network of prestigious international  collaborators.
           The experience of Collage remained unique in Sicily for the broad scope that  characterized it and for its promptness in perceiving fundamental phenomena of  contemporary art, from Pop Art to Arte Povera, to the happening and dance/theatre/action,  and gives an interesting insight into Palermo in the sixties at the centre of a  golden moment of cultural reawakening that has never been repeated.
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